Giovedì, 19 giugno 2014

EUREGIO: un fondo di ricerca comune fra le tre Università

I presidenti Rossi, Platter e Kompatscher a Innsbruck con i tre rettori

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E' stato dedicato in gran parte ai temi della formazione, dell'università e della ricerca l'incontro dei tre presidenti dell'Euregio, svoltosi il 17 giugno scorso a Innsbruck, nell'ambito della festa dei media e in vista del prossimo forum di Alpbach. 

La collaborazione fra gli atenei di Trento, Bolzano e Innsbruck è già attiva da tempo, anzi, "è anche più vecchia dell'Euregio", ha sottolineato la rettrice Daria de Pretis. Ma certo l'annuncio dell'istituzione di due fondi distinti, uno, di un milione di euro per realizzare progetti di ricerca comuni, l'altro, di 100.000 euro, per favorire la mobiltà degli studenti dei tre territori, consolida questi legami e li rilancia.

"Queste iniziative - ha detto il presidente del Land Tirol, Platter - rappresentano un sostegno alle menti più brillanti dei nostri territori e soprattutto dei giovani. Abbiamo parlato anche del Forum di Alpbach, dove quest'anno verranno presentati i risultato dell'Euregio Lab. Nell'Europa delle regioni dobbiamo cooperare sempre più strettamente".

Anche per il presidente altoatesino Kompatscher "l'incontro è stato importante perché ha consentito di vedere che nel campo della ricerca è facile individuare delle piste concrete di collaborazione. Le università coinvolte sono tutte d'accordo nel percorrere questa strada di respiro veramente europeo".
 
Il presidente Rossi ha ricordato come la decisione di oggi consentirà di rendere l'attività di ricerca più vicina anche ai cittadini. "Capisco l'impazienza dei cittadini ma per certi versi è giusto - ha detto inoltre il presidente della Provincia autonoma di Trento - che la costruzione dell'Euregio sia un processo lento. La storia ci ha abituati al contrario a processi di lacerazione molto veloci e estremamente distruttivi. Noi stiamo ora vivendo un processo di ricostruzione di un assetto culturale, identitario e se vogliamo anche geopolitico. Dobbiamo trasferire alle nostre popolazioni che questa è una grande occasione per tutti e che andrà a vantaggio anche della competitività dei nostri territori. Le nostre province sono impegnate a prefigurare un assetto costituzionale diverso nel futuro. L'Euregio può essere un ulteriore elemento di tutela e valorizzazione della nostra autonomia. Ma lo è soprattutto per i nostri giovani. Il Trentino ad esempio ha un forte gap, quello della conoscenza linguistica. Dobbiamo lavorare molto in questa direzione. Forse la frontiera che non siamo ancora riusciti ad immaginare è quella dei nostri sistemi produttivi. Anche su questo terreno dobbiamo immaginare qualche strumento nuovo e qualche sfida comune".

La rettrice Daria de Pretis ha espresso "la gratitudine per questo nuovo passo concreto, verso la costruzione di una casa territoriale comune ma anche verso una dimensione più grande, europea, che passa per Bruxelles. L'Euregio, che sentiamo come dimensione domestica, più che transnazionale, ci consente di presentarci insieme, più forti e con dimensioni più adeguate a sostenere la pressione di una competizione internazionale che, anche nella ricerca, si fa sempre più agguerrita. Le nostre tre università già si caratterizzano per la forte apertura internazionale: Innsbruck per la sua tradizione mitteleuropea, Bolzano per la formazione trilingue che offre e Trento per il suo primato, tra gli atenei italiani, nella vocazione internazionale. Unire le forze ci darà senz'altro risultati ancora migliori".