Mercoledì, 8 marzo 2017

Ingegneri 4.0: problem solving, creatività e pensiero critico - le competenze più richieste dalle aziende

In 600 a Povo per l'Industrial Engineering Day promosso dal Dipartimento di Ingegneria industriale e dal Servizio Job Guidance dell'Ateneo in collaborazione con Confindustria Trento

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Tra il 2020 e il 2025 il 50% dei profili professionali non saranno quelli di oggi e poco si sa su quali saranno i più richiesti. La loro evoluzione dipenderà in gran parte da come lo sviluppo delle tecnologie cambierà il mondo del lavoro.

Ieri, al Polo scientifico e tecnologico Ferrari di Povo, protagonista è stato l'ingegnere 4.0, le sue competenze e potenzialità, ma soprattutto la sua flessibilità nell'anticipare i cambiamenti del mercato del lavoro.

L'occasione è stata la quarta edizione dell'Industrial Engineering Day, il Career Day promosso dal Dipartimento di Ingegneria industriale e dal servizio Job Guidance dell'Università di Trento in collaborazione con Confindustria Trento per favorire la connessione tra le aziende e gli studenti e studentesse dell'Ateneo, ancora prima della fine della loro carriera universitaria.

Oltre 600 i partecipanti e 26 le aziende – trentine, ma anche gruppi internazionali – che hanno raccolto l'invito a partecipare alle presentazioni e ai colloqui individuali (200 quelli prenotati per la giornata).

Un momento di conoscenza reciproca che si è aperto in un'aula affollata con un invito a studenti e studentesse a far valere la propria capacità di portare innovazione.

«Evitate di sentirvi in soggezione – ha consigliato il presidente dell'Università Innocenzo Cipolletta nei saluti introduttivi alla giornata – ma affrontate i colloqui con determinazione, sapendo che siete persone che alle aziende offrono prospettive di futuro. Siete la chiave dell'innovazione, perché siete lontani da convenzioni e abitudini».

«Avete un compito importante» ha confermato Roberto Busato, direttore generale di Confindustria Trento. «L'innovazione è collaborativa, si costruisce attraverso le persone. Quando si parla di fabbrica intelligente, di industria 4.0 si intende una rivoluzione che non sarà soltanto tecnologica ma soprattutto culturale, cognitiva. Cambierà il modo di pensare delle persone che vi faranno parte. Serviranno certamente le competenze tecniche ma ancora più importante sarà la capacità di adattarsi alle innovazioni introdotte dalla tecnologia. Ecco perché si stima che nel 2020 le abilità più richieste saranno la capacità di risolvere problemi, la creatività e il pensiero critico».

Abilità e competenze che l'università è chiamata a stimolare attraverso l'alta formazione: "L'università ha capito che pensare in anticipo a cosa avvenga dopo la laurea significa rendere il percorso di inserimento nel mondo del lavoro più agevole e fruttuoso – ha commentato il rettore Paolo Collini. Per farlo si è impegnata a ripensare il mondo in cui fa formazione e a costruire occasioni, come quella di oggi, in cui allenarsi ad affrontare la transizione. Questa è la funzione dell'Università: creare un collegamento, un ponte. La strada che abbiamo aperto è ricca di opportunità. Basta farsi trovare pronti ad accoglierle».

Un segnale di incoraggiamento è arrivato anche dal governo provinciale: «Per sbloccare il nostro Paese non serve trovare nuove ricette – ha assicurato l'assessora all’Università e ricerca Sara Ferrari nel suo saluto – serve innanzitutto far fruttare quello che già abbiamo, mettere in luce le competenze maturate su questo territorio. Questa è la nostra responsabilità, quella di lavorare per l'interesse collettivo e come Provincia autonoma, quella di sostenere la ricerca e la formazione per far sì che il risultato di questo impegno si rifletta anche nello sviluppo del nostro territorio».

Introdotto dal direttore del Dipartimento di Ingegneria industriale, Dario Petri, ha poi preso la parola l'imprenditore Rodrigo Rodriquez. La sua testimonianza è suonata come un invito ai futuri ingegneri a intervenire in prima persona con il proprio contributo nel flusso degli eventi che influenzeranno il mondo del lavoro dei prossimi anni. «L'Università di Trento è un punto di riferimento forte nel contatto con il mondo delle aziende. È qui che si prepara l'ingegnere 4.0 che in futuro sarà richiesto/a in moltissimi ambiti di sviluppo: robotica avanzata, intelligenza artificiale, sensori evoluti, fabbricazione digitale, smartphone, piattaforme mobili, servizi di consegna, cloud computing e molti altri settori in crescita. Le stime per il nostro Paese parlano di una richiesta di oltre 100mila ingegneri nei prossimi anni. Professionisti che dovranno essere capaci di contribuire alla progettazione dei nuovi sistemi, lavorando con altri specialisti in una prospettiva interdisciplinare. Dovranno essere in grado di cooperare, comunicare e condividere, ma anche di mettere in dubbio e ripensare l'esistente con curiosità. Perché l'innovazione procede anche attraverso percorsi improbabili».