Giovedì, 18 settembre 2014

Cancro alla prostata: l’analisi del sangue per osservare la dinamica dei tumori in stadio avanzato

Lo studio di Francesca Demichelis del Cibio sulla rivista “Science Translational Medicine” apre prospettive per una cura personalizzata dei pazienti

Versione stampabile

Nuove prospettive per i malati di tumore alla prostata in stadio avanzato.

«Con esami del sangue ripetuti si riesce a tenere controllata la situazione e a mettere in atto un trattamento personalizzato. Ciò permette di avere una terapia più efficace e potenzialmente di migliorare la qualità e l’aspettativa di vita dei pazienti». È quanto conclude l’ultimo studio di Francesca Demichelis, ricercatrice di Medicina di precisione (Precision Medicine) al CibioCentro di biologia integrata dell’Università di Trento.

Lo studio, considerato di particolare interesse internazionale, è stato pubblicato il 17 settembre scorso da “Science Translational Medicine”, giornale online del gruppo di riviste capitanato da “Science". 

Il lavoro di Demichelis conferma la validità del trattamento e apre nuove prospettive per una cura personalizzata e per una migliore qualità e aspettativa di vita dei pazienti colpiti da cancro alla prostata, mediante periodici esami del sangue, che permettono di seguire l’evoluzione o la regressione dei tumori durante il trattamento farmacologico. 

Francesca Demichelis è co-autore senior dell’articolo che riporta i risultati di uno studio svolto su uomini malati di cancro alla prostata con metastasi (il titolo originale del lavoro è “Tumor clone dynamics in lethal prostate cancer”) condotto in collaborazione con il gruppo di Gerhardt Attard presso l’Institute of Cancer Research ed il Royal Cancer Hospital di Londra. 

Alessandro Romanel, assegnista di ricerca nel laboratorio di Oncologia computazionale del Cibio diretto da Demichelis, è co-primo autore del lavoro. Il gruppo di ricerca è ora impegnato nell’ampliare la validità del metodo per rafforzare la capacità del clinico di identificare nel minor tempo possibile un trattamento personalizzato per pazienti con tumore avanzato.

La ricercatrice Francesca Demichelis - Foto Alessio Coser, archivio Università di TrentoFrancesca Demichelis:
Biologa computazionale di origine bolzanina, dottorato internazionale di ricerca in bioinformatica presso la scuola di dottorato in ICT dell’Università di Trento, esperta nello studio del genoma umano e delle sue alterazioni rispetto alla genesi e alla progressione di malattie tumorali, Francesca Demichelis lavora presso il Centro interdipartimentale per la Biologia integrata (CIBIO) dell’Università di Trento, dove dirige il Laboratorio di Oncologia computazionale.
Prima di ritornare a Trento, Francesca Demichelis ha lavorato negli Stati Uniti presso l’Harvard Medical School di Boston e il Weill Cornell Medical College di New York, occupandosi prevalentemente della caratterizzazione dei tumori prostatici aggressivi. È inoltre membro della American Society of Human Genetics, dell’American Association for Cancer Research ed dell’istituto di medicina di precisione di Weill Cornell Medical College. È autore di una ottantina di pubblicazioni scientifiche. La sua ricerca è finanziata dal National Institute of Health, dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, dalla Prostate Cancer Foundation, dalla Fondazione Trentina per la Ricerca sui Tumori e dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.

Maggiori dettagli sullo studio sono disponibili nel Comunicato stampa allegato.