Martedì, 20 giugno 2017

La Grande Guerra +100 - Giugno 1917. La battaglia dell'Ortigara

È online la puntata di giugno del calendario digitale che ripercorre le tappe della Grande Guerra

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La 38esima puntata del calendario digitale www.lagrandeguerrapiu100.it porta sulle pendici orientali degli Altipiani al confine fra Italia e Austria per ricostruire la sanguinosa battaglia dell'Ortigara. 

«La decisione del generale Cadorna di attaccare in quel settore - si anticipa sul sito - era frutto della testarda volontà del generale di attaccare, attaccare sempre. Occorreva una spallata che rimettesse a posto la linea del fronte dopo la Strafexpedition austro-ungarico dell'anno precedente e che desse il segno della rivincita. La battaglia fu molto dura perché le posizioni nemiche erano ben attrezzate. Si concluse con un numero molto alto di vittime, soprattutto dalla parte degli italiani che attaccavano, e senza un risultato tattico chiaro. L'ennesima spallata inutile».

Molte voci, nella sezione delle testimonianze, offrono una lettura articolata di quel sanguinoso scontro, combattuto in condizioni molto difficili, a circa duemila metri di quota: soldati, ufficiali, giornalisti e scrittori, fra cui Paolo Monelli.

L'Ortigara è importante anche perché ha aperto la strada alla leggenda degli alpini, sacrificati in attacchi impossibili. Da qui nasce la leggenda, viva ancora oggi, seppure con toni e contenuti molto diversi, della peculiarità del corpo degli alpini.

L'infografica della puntata mostra la notevole crescita della produzione di armi in Italia, frutto di una organizzazione centralizzata della produzione di armi. Infine la biografia, esempio quasi classico, di un asso dell'aviazione austro-ungarica: l'ufficiale di marina Gottfried de Banfield, aristocratico triestino.

È possibile seguire il calendario della Grande Guerra anche su Facebook (La Grande Guerra più 100) e su Twitter (https://twitter.com/GGpiu100).

Da maggio 2015 tutti i contenuti del sito sono disponibili in inglese, con contenuti speciali realizzati da storici delle università di Innsbruck, Cracovia e Montpellier, per approfondire gli altri fronti.

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