Giovedì, 23 ottobre 2014

Mobilità degli anziani: la soluzione è DALÌ

Il nuovo dispositivo-deambulatore messo a punto dal Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'Informazione

Versione stampabile

Il Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'Informazione ha messo a punto un dispositivo-deambulatore di nuova concezione, per venire incontro ai disagi delle persone anziane alle prese con barriere architettoniche o impedimenti fisici che fanno apparire pericoloso e ostile l’ambiente circostante. Infatti, uscire di casa, andare a fare la spesa, prendere da soli un treno o un aereo, sono azioni semplici che però possono essere molto difficoltose per loro o addirittura impossibili.

Il nuovo dispositivo- deambulatore si chiama DALÌ (Devices for Assisted Living) ed è il risultato di un progetto di ricerca internazionale nelle ICT, uno sforzo scientifico e tecnologico che ha riunito competenze disciplinari molto diverse tra loro.

La novità principale rispetto ai normali deambulatori per assistenza agli anziani sta nel fatto che è in grado di acquisire in modo autonomo informazioni dinamiche sull'ambiente. Questo permette all’anziano di essere “guidato” dal dispositivo che “sceglie” i percorsi più idonei e individua situazioni di rischio nell’ambiente circostante. Il dispositivo “guida” l’anziano attraverso tre modalità differenti, che possono essere anche abbinate. Nella modalità visiva la strada suggerita viene visualizzata su un supporto tecnologico (tablet); nella modalità auditiva il percorso
suggerito viene segnalato attraverso la stimolazione auditiva; nella modalità aptica il cammino viene indicato attraverso una leggere vibrazione emessa da dei supporti elettronici inseriti in bracciali.

Il deambulatore permetterà alla persona di muoversi in piena autonomia, senza essere accompagnati nelle attività quotidiane e, allo stesso tempo, la aiuterà a riconquistare autonomia nel movimento, attraverso un allenamento costante.

I benefici riguardano ovviamente lo stato fisico delle persone anziane, perché il dispositivo può essere utilizzato anche come supporto per sorreggersi e insieme allenarsi a camminare da soli, ma anche la sfera psicologica, perché aiutano a riconquistare una “vita normale” e autonoma.

Alla presentazione del 22 ottobre scorso al Polo scientifico e Tecnologico Fabio Ferrari di Povo sono intervenuti i rappresentanti di varie istituzioni e associazioni che sul territorio trentino si occupano di cura agli anziani, interessati dalle potenzialità di questo nuovo dispositivo. 

Ad illustrarne le caratteristiche è stato Luigi Palopoli, responsabile del progetto, che con il suo gruppo di ricerca ne ha mostrato il funzionamento in un ambiente che simula momenti di vita reale.