Martedì, 1 agosto 2017

I fondi statali di incentivazione spettano anche a UniTrento

L’Ateneo è legittimato a concorrere a una quota del Fondo di finanziamento ordinario (FFO) delle università statali italiane: la norma approvata ieri sera in Parlamento

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I fondi statali di incentivazione spettano anche a UniTrento. L’Ateneo trentino è legittimato a rivalersi di una quota del Fondo di finanziamento ordinario (FFO) come le altre università statali italiane.

Il chiarimento è arrivato dopo anni di discussioni. Oggetto del contendere era un’interpretazione che aveva preso piede a seguito della delega alla Provincia autonoma di Trento delle competenze e funzioni in materia di università.

Ora si è definita la parte del Fondo di finanziamento ordinario (FFO) delle università statali di cui è destinataria.

La norma che ha fatto chiarezza è stata approvata il 26 luglio dal Senato e ieri sera dalla Camera nell’ambito del cosiddetto decreto Mezzogiorno che comprende anche disposizioni sulle università. In base al provvedimento l'Ateneo trentino è legittimato a partecipare al riparto dei fondi statali di incentivazione.

Paolo Collini, rettore dell’Università di Trento, e Sara Ferrari, assessora all’università e ricerca della Provincia autonoma di Trento, sono soddisfatti che le intense trattative che li hanno visti a lungo impegnati abbiano avuto un buon esito.

«Finalmente – commenta il rettore Collini – è stata sancita l’interpretazione del decreto legislativo 142/2011 che noi abbiamo sempre difeso e che però era stata più volte messa in discussione sia dal Ministero dell’Economia e sia dalla Corte dei Conti. L’Ateneo ora potrà, quindi, accedere con certezza ai fondi relativi ai piani straordinari per il reclutamento, incentivi alle chiamate, programmi speciali come il Levi Montalcini e così via. Negli ultimi anni questi fondi ci sono stati riconosciuti, grazie alla disponibilità del MIUR, ma a prezzo di lunghe negoziazioni e controversie con gli Organi di controllo. Il risultato è il frutto di un lavoro corale, su iniziativa dell’assessora Ferrari, del sistema trentino che ha coinvolto il presidente Rossi e la Giunta provinciale e la Dirigenza della Provincia autonoma di Trento, i Parlamentari trentini e ovviamente noi con un continuo lavoro di relazione a tutti i livelli di governo coinvolti. Vorrei aggiungere un ringraziamento alla ministra Fedeli per l’attenzione che ci ha riservato».

Anche l'assessora Ferrari vuole segnalare la propria soddisfazione per il risultato, che è frutto di un lavoro corale in cui ciascuno a Trento e a Roma si è impegnato a fare la propria parte, per questo giusto riconoscimento.