Venerdì, 30 gennaio 2015

I pulcini appena nati ordinano le numerosità crescenti da sinistra verso destra

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Anche i pulcini, esattamente come gli esseri umani, ordinano le numerosità crescenti da sinistra verso destra. Lo dimostra uno studio di un gruppo di ricercatori delle Università degli Studi di Trento e di Padova pubblicato su Science

Negli esseri umani, l’orientamento della linea mentale dei numeri dipende sicuramente da fattori sociali e culturali, come testimonia l’esistenza in una minoranza di società di una direzionalità opposta (da destra verso sinistra) rispetto a quella occidentale. 

Questo studio dimostra tuttavia come tali fattori non causino - bensì intervengano su predisposizioni che sono di natura biologica. A meno di non sostenere che il comportamento di scelta osservato nei pulcini sia determinato dalle loro abitudini di lettura e di scrittura. 

«La dimostrazione che i pulcini associno numeri piccoli a sinistra e numeri grandi a destra evoca il famoso fenomeno della linea numerica mentale umana, dove i numeri sono rappresentati in ordine crescente da sinistra a destra» ha dichiarato Rosa Rugani, post doc al Centro Mente/Cervello (CIMeC) dell’Università di Trento, prima autrice dello studio. «Questa ricerca suggerisce che la predisposizione a mappare in questo modo i numeri nello spazio sia incorporata nell’architettura dei sistemi neurali degli organismi».

L’ipotesi dei ricercatori, infatti, è che la dominanza dell’emisfero destro in compiti di natura visivo-spaziale e di elaborazione numerica diriga l’attenzione verso la parte sinistra sia nello spazio dei numeri che in quello fisico. 
Inoltre, questo troverebbe una corrispondenza nel modo in cui la numerosità è rappresentata topograficamente nel cervello umano, nel lobo parietale destro.

«Questo studio costituisce un’ulteriore conferma del fatto che il possesso di un sistema simbolico – come il linguaggio verbale umano - non è necessario per la rappresentazione delle numerosità e la loro manipolazione, come si è a lungo sostenuto» ha commentato Giorgio Vallortigara, uno degli autori, professore ordinario di Neuroscienze e direttore del Centro Mente/Cervello all’Università di Trento. Studi condotti su bambini molto piccoli e sugli altri animali dimostrano, infatti, il possesso da parte di esseri privi di linguaggio verbale di straordinarie capacità di eseguire sofisticate operazioni su grandezze anche di natura diversa, come lo spazio, il tempo e la numerosità. Alla base di questa capacità innata vi sarebbe proprio quel sistema di rappresentazione delle magnitudo all’opera anche nei pulcini mentre si rappresentano quantità maggiori alla destra di quelle minori.

I ricercatori stanno ora indagando presso i laboratori del CIMeC all’Università di Trento lo stesso fenomeno in altre specie animali, per individuare le aree cerebrali implicate nella linea mentale dei numeri e le basi genetiche del senso del numero. Modelli animali della rappresentazione delle numerosità potrebbero essere importanti in futuro per comprendere le basi biologiche delle difficoltà nell’apprendimento dei numeri a scuola.

La ricerca è stata finanziata attraverso il Progetto Giovani 2010 (Rosa Rugani) e il Progetto di Ateneo 2012 (Lucia Regolin), e dall’ERC Advanced Grant PREMESOR all’Università di Trento (Giorgio Vallortigara).

Nel Comunicato stampa del CIMeC una descrizione dell'esperimento.