Giovedì, 5 febbraio 2015

UniTrento-Confindustria Trento: quando la fisica risolve i problemi delle imprese

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UniTrento e Confindustria Trento hanno presentato, il 4 febbraio scorso, i risultati della prima edizione dell’Industrial Problem Solving with Physics (Ipsp), evento promosso per incentivare i rapporti tra imprese e mondo della ricerca sul modello di affini proposte sperimentate con successo nel nord Europa. 

Trenta giovani ricercatori dell’Università di Trento hanno messo le proprie conoscenze, le proprie competenze e la propria creatività a disposizione di tre imprese locali per la risoluzione di problemi concreti: Adige Spa (Blm Group), Aquafil Spa e Röchling Automotive.

Il lavoro si è sviluppato alla fine del mese di luglio, ma il tipo di supporto garantito dai team impegnati nella gestione delle criticità sottoposte ha garantito alle realtà produttive la massima soddisfazione: da un lato per l’efficacia dell’intervento, dall’altro per l’ottima collaborazione instauratasi tra i ricercatori e i collaboratori degli stabilimenti interessati dall’attività. 

«Le tre aziende hanno visto realizzarsi concrete proposte di soluzione ai problemi applicativi presentati, sperimentando un modo nuovo di approcciarli – ha spiegato Giulio Bonazzi per Confindustria Trento –. Eravamo convinti che l’entusiasmo dei giovani ricercatori e la loro preparazione tecnica avrebbero portato nuove soluzioni per incrementare l’innovazione e la competitività delle imprese. Ne abbiamo avuto un’eccezionale dimostrazione. Sarebbe utile potere estendere questo tipo di esperienza anche ad altri dipartimenti dell’ateneo».
 
«Sulla scia dell’accordo per l’università, la ricerca e l’innovazione firmato nelle scorse settimane tra Confindustria e Conferenza dei Rettori delle Università Italiane - ha esordito Aronne Armanini, prorettore vicario dell’Università di Trento - credo sia importante anche qui in Trentino dare il nostro contributo per lo sviluppo culturale ed economico, metterci in gioco per creare nuove opportunità di crescita e di occupazione, soprattutto per i giovani. Come Ateneo trentino vogliamo fare la nostra parte per partecipare ai programmi europei di ricerca e trasferimento tecnologico insieme alle imprese e per tenere presenti le esigenze del mondo imprenditoriale nei percorsi di dottorato. In questo senso la ricerca che l'Ateneo di Trento porta avanti ha senz'altro un ruolo strategico. Basti pensare che la produttività dei nostri ricercatori è da tre e mezzo fino a cinque volte quella della media dei ricercatori italiani. Le aree di maggior successo nei rapporti con il mondo produttivo sono naturalmente quelle dell'ingegneria, ma anche la fisica si sta affermando come disciplina dal forte potenziale per l'innovazione industriale. Alla luce di tutto questo, l’iniziativa “Industrial Problem Solving with Physics” è importante perché dimostra concretamente come dallo studio teorico e dalla ricerca universitaria di base possano venire soluzioni nuove per i problemi tecnologici proposti dalle aziende».
 
Al termine dei lavori, fra le tre soluzioni proposte, una commissione di valutazione, insieme all’intero comitato scientifico e ai rappresentanti delle aziende coinvolte, ha riconosciuto il merito del gruppo di ricercatori intervenuti sulla problematica evidenziata da Adige Spa, alla quale è stato assegnato il primo posto nella classifica stilata per l’occasione. L’azienda, leader mondiale nel campo della progettazione, produzione e vendita di macchine per la lavorazione di tubi metallici, aveva chiesto ai ricercatori di individuare metodi e strumenti per lo studio della fluidodinamica dei gas di assistenza al taglio laser. La soddisfazione dovuta agli esiti del progetto è stata tale da indurre, a conclusione dell’iniziativa, all’attivazione di una collaborazione tra azienda e dipartimento.
 
Il problema industriale sottoposto da Aquafil – azienda con sede ad Arco e fra i principali attori, in Italia e nel mondo, nella produzione di fibre sintetiche - riguardava invece la colorazione dei filati, realizzata mediante l'aggiunta di additivi appositamente preparati: i cosiddetti masterbatch. 
Nell’ambito del terzo progetto – così nella classifica finale - il Gruppo Röchling Automotive ha spinto i ricercatori del dipartimento a muoversi nel settore dell’automotive, per indagare il ruolo di un prodotto impiegato nei moderni processi di riduzione catalitica dei gas di scarico.
 
Al pieno gradimento manifestato da tutti i partner per l’elevato valore dell’esperienza corrisponde oggi la volontà di rinnovare l’iniziativa: nel corso dell’evento è stata infatti lanciata la seconda edizione di IPSP, che si terrà dal 20 al 25 luglio 2015. Le imprese avranno dunque tempo fino al 7 maggio 2015 per aderire al progetto, e per risolvere nuovi problemi industriali con il solo ausilio della fisica.