Lunedì, 16 marzo 2015

Il nuovo Datacenter unico d'Ateneo trasferito a Povo 2

Terminata con successo la “migrazione” dell’infrastruttura tecnologica e informatica

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Palazzina Dit addio. Il piccolo edificio rosa di via Briamasco, affacciato sulla ferrovia, da 15 anni è il quartier generale del Sisti, la direzione dell’Università di Trento dedicata a Sistemi informativi, Servizi e Tecnologie informatiche. Ora il trasferimento della sala macchine a Povo, nel Data Center unico di Ateneo realizzato nel Polo scientifico e tecnologico “Fabio Ferrari” di via Sommarive.

«Per l’infrastruttura tecnologica dell’Università di Trento – racconta Andrea Mongera, responsabile della Direzione Sistemi informativi, Servizi e Tecnologie informatiche – è stata un'imponente operazione di trasloco. L’attuale sala macchine è migrata fisicamente nella sede del nuovo Datacenter unico d'Ateneo presso Povo 2».

Dietro alla decisione, la volontà di migliorare i servizi. Mongera spiega: «Esistevano importanti criticità della sala macchine di via Briamasco. Avevamo avuto fermi per guasti hardware, bug nel software, dati ripristinati faticosamente. E avevamo alcuni componenti – primo fra tutti il vecchio storage – che costituivano degli evidenti “colli di bottiglia” in termini di prestazioni per molte delle nostre applicazioni».

La migrazione di server e l’attivazione di servizi nel nuovo Data Center di Ateneo a Povo ha avuto luogo nel fine settimana, tra venerdì 13 a domenica 15 marzo.

«Si è trattato un'operazione complessa e delicata – sottolinea Mongera –, che ha assorbito una quindicina di persone della Direzione Sistemi informativi, Servizi e Tecnologie informatiche (Gestione sistemi, Network, e Area sistemi informativi), buona parte dello staff IT d'Ateneo. Per ridurre i disagi la squadra aveva effettuato già nei giorni precedenti delle attività tecniche propedeutiche alla migrazione vera e propria. Questo è servito a minimizzare i tempi dell’operazione finale, che ha avuto una componente “fisica” di trasloco di server e una molto più impegnativa di migrazione di archivi e riavvio degli ambienti applicativi con una configurazione diversa nel nuovo Data Center di Ateneo di Povo 2, sito che ha richiesto oltre un anno di preparazione e allestimento».
E aggiunge: «È una primavera tecnologica che sta per fiorire e le emozioni del momento nei “nuovi” contadini (lo staff IT) si mescolano in modo molto umano alla loro grande professionalità».

Il Data Center è stato realizzato nell’edificio di Povo 2 con criteri avanzati di sicurezza fisica e ambientale, efficienza e risparmio energetico, alta affidabilità delle infrastrutture tecnologiche (UPS, condizionamenti). È pensato per ospitare nuovi servizi avanzati alla ricerca (es. server per il calcolo ad alte prestazioni, storage di grosse moli di dati). Avrà una nuova connessione a larga banda (10 Gb/s) alle reti della ricerca, realizzata da GARR e Trentino Network. Si prevede possa garantire sufficienti spazi e risorse tecnologiche per i servizi ICT d’Ateneo per i prossimi 10 anni.

«Il sistema di storage e backup unitario d’Ateneo presente nel nuovo Data Center – precisa Mongera –rappresenta l’importante tassello di una strategia di rinnovamento e sostituzione di tecnologie e servizi ormai a fine vita nelle nostre vecchie sale macchine».