Mercoledì, 18 marzo 2015

Appalti pubblici: un software per rendere più moderne e trasparenti le procedure di aggiudicazione delle offerte

Nata una collaborazione tra l’Autorità Nazionale Anticorruzione e UniTrento

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Le direzioni verso cui muove il processo di cambiamento della pubblica amministrazione, che sta interessando in modo particolare il nostro Paese, sono contenere la spesa pubblica, semplificare il quadro normativo e offrire servizi più efficienti e tempestivi. Prova ne è la sempre più massiccia diffusione di tecnologie informatiche in grado di agevolare questa trasformazione. 

Anche la ricerca scientifica può dare un contributo importante nel cercare, sperimentare e proporre nuove soluzioni in grado di accelerarne il processo. 

Con tali presupposti è nata la collaborazione tra l’Autorità Nazionale Anticorruzione e l’Università di Trento, in particolare, il Dipartimento di Ingegneria e Scienze dell’Informazione e la Facoltà di Giurisprudenza

Nei giorni scorsi è stato infatti firmato un protocollo d’intesa per l’avvio di una serie di progetti di ricerca, a livello europeo e nazionale, nel settore dei contratti pubblici; l'obiettivo è modernizzare, innovare e rendere maggiormente trasparente il sistema di contrattazione publica.

Ad attirare l’attenzione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) sono state due realtà in particolare, presenti presso l’Ateneo trentino che hanno guadagnato rilievo nazionale e che già dal 2007 stanno lavorando su una comune linea di ricerca nel settore degli appalti pubblici: 

1) L’Osservatorio di Diritto comunitario e nazionale sugli appalti pubblici, coordinato dal professor Gian Antonio Benacchio e istituito presso la Facoltà di Giurisprudenza: un laboratorio di idee partecipato da un’ampia rete di accademici, magistrati e operatori dei settori pubblico e privato che svolge attività di ricerca nel settore dei contratti pubblici con particolare riferimento ad iniziative nell’ambito della comparazione giuridica, della modernizzazione dei sistemi di contrattazione e della misurazione dell’impatto delle regole. 

2) I vari gruppi di ricerca che operano presso il Dipartimento di Ingegneria e Scienze dell’Informazione, che si sono distinti per quanto riguarda invece le fasi di integrazione, estrazione ed elaborazione automatizzata di dati.
 
L’accordo, che è stato sottoscritto dal presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, e dai due direttori – Giuseppe Nesi per Giurisprudenza e Gian Pietro Picco per Ingegneria e Scienze dell’Informazione – prevede lo sviluppo di strumenti ad alto contenuto tecnologico per l’archiviazione e il monitoraggio dei dati riguardanti l’aggiudicazione e l’esecuzione dei contratti pubblici stipulati sul territorio nazionale. Questi strumenti potranno essere strategici per valutare le relazioni che intercorrono fra l’applicazione delle regole europee e il grado di efficienza economica ed efficacia dei sistemi nazionali e/o regionali di contrattazione pubblica. Le iniziative avviate nell’ambito del protocollo hanno come referente di ANAC la professoressa Nicoletta Parisi, componente del Consiglio di Autorità, mentre per l’Università il professore Gian Antonio Benacchio.

Maggiori informazioni nel Comunicato stampa allegato.