Venerdì, 6 luglio 2018

Una «comunità scientifica di impegno civile»: accordo tra l’Ateneo e l’associazione Libera

In programma iniziative per sensibilizzare la comunità accademica e studentesca sul tema della lotta alle mafie e promuovere la cultura della legalità

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Promuovere lo sviluppo di una comunità scientifica di impegno civile, capace di accogliere e fare propri, nell'alta formazione e nella ricerca, i temi della lotta alla criminalità organizzata alle mafie, la promozione della cultura della legalità e l’educazione alla responsabilità e alla giustizia sociale: questo l’obiettivo degli studenti e delle studentesse del Presidio universitario di Libera presente nell'Ateneo trentino, intervenuti oggi in Rettorato per la firma di un protocollo d’intesa.

La convenzione, siglata dal rettore Paolo Collini e, a distanza, dal fondatore di Libera don Luigi Ciotti, consentirà di sviluppare percorsi interni ai varie lauree e di organizzare attività di sensibilizzazione rivolte alla comunità accademica e alla cittadinanza.

Il protocollo d’intesa, che ha durata triennale rinnovabile, apre alla possibilità di dare consistenza e continuità ai rapporti maturati spontaneamente negli ultimi anni con singoli docenti, in particolare dei dipartimenti di Sociologia, Economia e della Facoltà di Giurisprudenza.

Tra le priorità, quella di aumentare la presenza e la visibilità del Presidio trentino di Libera in Ateneo, come volano per stimolare nuove iniziative di formazione e progetti di ricerca sui temi della lotta antimafia.

Tanti gli argomenti da approfondire a seconda dell’orientamento disciplinare: la ramificazione transnazionale delle mafie, l’etica delle professioni, la promozione della cultura della legalità e l’educazione alla responsabilità e giustizia sociale. Ma anche la storia, l’organizzazione e la permeabilità e l’impatto sociale del fenomeno mafioso. Senza dimenticare questioni concrete e di grande attualità, come il lavoro nero, il caporalato, il traffico internazionale di persone e armi.