Promuovere lo sviluppo di una comunità scientifica di impegno civile, capace di accogliere e fare propri, nell'alta formazione e nella ricerca, i temi della lotta alla criminalità organizzata alle mafie, la promozione della cultura della legalità e l’educazione alla responsabilità e alla giustizia sociale: questo l’obiettivo degli studenti e delle studentesse del Presidio universitario di Libera presente nell'Ateneo trentino, intervenuti oggi in Rettorato per la firma di un protocollo d’intesa.
La convenzione, siglata dal rettore Paolo Collini e, a distanza, dal fondatore di Libera don Luigi Ciotti, consentirà di sviluppare percorsi interni ai varie lauree e di organizzare attività di sensibilizzazione rivolte alla comunità accademica e alla cittadinanza.
Il protocollo d’intesa, che ha durata triennale rinnovabile, apre alla possibilità di dare consistenza e continuità ai rapporti maturati spontaneamente negli ultimi anni con singoli docenti, in particolare dei dipartimenti di Sociologia, Economia e della Facoltà di Giurisprudenza.
Tra le priorità, quella di aumentare la presenza e la visibilità del Presidio trentino di Libera in Ateneo, come volano per stimolare nuove iniziative di formazione e progetti di ricerca sui temi della lotta antimafia.
Tanti gli argomenti da approfondire a seconda dell’orientamento disciplinare: la ramificazione transnazionale delle mafie, l’etica delle professioni, la promozione della cultura della legalità e l’educazione alla responsabilità e giustizia sociale. Ma anche la storia, l’organizzazione e la permeabilità e l’impatto sociale del fenomeno mafioso. Senza dimenticare questioni concrete e di grande attualità, come il lavoro nero, il caporalato, il traffico internazionale di persone e armi.