Giovedì, 7 febbraio 2019

Neve, ghiaccio e asfalto: presentata oggi al Dipartimento di Ingegneria industriale la super slitta che attraverserà l’Alaska

Leggera e facile da usare, capace di resistere a freddo, urti e abrasioni; una sfida ingegneristica ma anche una grande esperienza di didattica a contatto con le imprese

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Una slitta che si trasforma in carro, capace di percorrere 1300 chilometri tra i ghiacci dell’Alaska in una traversata da Nord a Sud e poi da Est a Ovest: è stata presentata oggi al Dipartimento di Ingegneria industriale a tutta la comunità accademica. 

L’ha costruita un gruppo di studenti del Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Trento su incarico di Maurizio Belli e Fulvio Giovannini, gli esploratori che tra pochi giorni partiranno alla volta di Yukon, cittadina a nord del Circolo polare artico per iniziare l’impresa.

Obiettivo: ripercorrere il cammino dei cercatori d’oro e raggiungere Anchorage in 40 giorni, sfidando le difficoltà del percorso e le temperature rigide - vicine ai meno 30 gradi - con il solo aiuto della propria forza fisica e determinazione.

Nel lungo percorso con gli sci lungo un fiume ghiacciato e poi su strada asfaltata e innevata dovranno trasportare cibo, attrezzature, tende proteggendo il loro carico dal freddo, dagli urti e dalle abrasioni.

A dar loro una mano ci sarà 3ska, la slitta progettata per essere un mezzo anfibio terra-neve capace di trasformarsi velocemente in funzione dello stato del terreno e delle necessità degli esploratori.

Quasi un anno di lavoro per nove studenti guidati dai professori Stefano Rossi e Luca Fambri per dare vita a un mezzo ibrido, mai visto prima, versatile ma anche semplice da usare. Niente libretto di istruzioni per gli esploratori, quindi, ma un mezzo intuitivo da montare e adattare.

Il progetto è partito ad aprile 2018 con la prima riunione tecnica. Gli studenti hanno scelto di realizzare uno scafo dalla forma tradizionale su cui montare all’occorrenza due perni a sbalzo, rimovibili. Sui perni possono essere fissate due ruote, una per lato per consentire allo scafo di scivolare bene sulla neve. Per far scorrere la slitta sulla strada è sufficiente inserire i perni e le ruote e trasformarla così in un carro.

La ricerca è continuata successivamente con la scelta dei materiali e le modalità di funzionamento della slitta, seguiti poi dal disegno dei vari componenti tramite modellazione 3D; quindi la fase di documentazione, l’analisi dei costi e lo studio di fattibilità sui vari componenti da realizzare. Alcuni fatti su misura, altri invece adattati partendo da componenti nati per altri impieghi, come le ruote da mountain bike.

Un’esperienza didattica unica che si è arricchita con il contatto diretto con alcune aziende produttrici di componenti: Ultamateria, startup del gruppo Ossicolor s.r.l che ha fornito gran parte della componentistica in alluminio anodizzato e il traino; NCS Company di Carpi che ha realizzato lo scafo in composito, ha montato i componenti, applicato i trattamenti superficiali di finitura e ha eseguito uno studio ergonomico sul movimento degli esploratori in fase di traino.

Gli studenti che hanno seguito il progetto sono Matteo Simeoni, Sebastiano Furlani, Domenico Dalpiaz, Andrea Ometto, Matteo Bettinelli, Silvio Plazzer, Andrà Zambotti, Luca Bortoluzzi, e Redae Fisseha Asfaw.

L’avventura dei due esploratori partirà tra pochi giorni e potrà essere seguita online sul blog.

Tutti i dettagli nel comunicato stampa