È Ruggero Vigliaturo il vincitore dell’unica selezione italiana di Falling Walls Lab 2015, che anche quest’anno, per la seconda volta consecutiva, è stata ospitata dall’Ateneo trentino.
Il suo progetto è stato selezionato oggi tra gli undici ammessi da una giuria tecnica nel corso dell’iniziativa che si è tenuta nell’aula Kessler del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento. Vigliaturo potrà così presentare il suo progetto di ricerca a Berlino il prossimo 8 novembre (vigilia del 26° anniversario della caduta del Muro) davanti a un pubblico internazionale, insieme agli altri 99 finalisti provenienti dagli altri Paesi che hanno partecipato al contest. Alla selezione italiana hanno partecipato 8 degli 11 ammessi.
Ruggero Vigliaturo, PhD student in Scienze naturali dell’Università di Torino, ha convinto la giuria con il progetto “Bacterial Nanoindustrial production": una ricerca finalizzata a dimostrare come, attraverso la biomineralogia, sia possibile giungere a una produzione industriale di nanotecnologie, utili per potenziare la microchirurgia e la produzione di microdispositivi.
Un’opportunità di visibilità internazionale per menti giovani e brillanti, che ha attirato 22 domande di iscrizione dall’Italia e dall’estero. Per partecipare, i candidati dovevano avere età non superiore a 35 anni, essere studenti di un corso di laurea magistrale o di un master, dottorandi, post-doc di qualsiasi settore disciplinare o anche giovani professionisti, scienziati o imprenditori.
“Great mind, 3 minutes, 1 day” (questo il motto dell’iniziativa): per presentare il proprio progetto alla giuria i candidati hanno avuto tre minuti a disposizione. A selezionare i progetti è stata la giuria composta da esponenti del mondo accademico, imprenditoriale e della ricerca, tra cui Nicola Pugno (precedente speaker a Falling Walls di Berlino e referente dell’Università di Trento per l’iniziativa), Federico Della Croce (direttore del Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino), Marco Sardina (Director R&D and Open Innovation di Zambon SpA), Sara Spilimbergo (docente dell’Università di Padova) e Anna Tampieri (Dirigente di Ricerca in CNR-ISTEC).
Falling Walls Lab: l’iniziativa
Ispirato alla ventata di cambiamento portata dalla caduta del Muro, il primo Falling Walls Lab fu organizzato nel 2011 a Berlino e, in seguito al grande successo ottenuto, la Falling Walls Lab Foundation, in collaborazione con A.T. Kearney (società di consulenza affermata a livello internazionale) e Festo (società leader nell’automazione a livello mondiale), decise di riproporre il format l’anno seguente su scala mondiale. Il concorso prevede, anche per l’edizione di quest’anno, una prima fase in cui i Paesi partecipanti selezionano a livello locale l’idea migliore e una seconda fase, che si tiene ormai di consueto ogni 8 novembre a Berlino, in cui i 100 finalisti provenienti da tutto il mondo vengono messi a confronto. Tra le idee presentate durante la finale verrà scelta quella più innovativa.