Martedì, 26 marzo 2019

Cos'è la Torà orale: esempi dal Talmud

Nella lezione di Rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, l’opera che ha nutrito e unito spiritualmente e legalmente gli ebrei di tutto il mondo per quasi venti secoli.

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Rav Riccardo Di Segni, dal 2001 rabbino capo di Roma, ha tenuto una lezione alla comunità accademica e alla cittadinanza sulla “Torà orale”.

Nel suo intervento ha spiegato in cosa consista la tradizione rabbinica nel suo dispiegarsi come interpretazione dei testi sacri, ossia la Bibbia ebraica e il Talmud.

Un punto di vista autorevole e una testimonianza preziosa, la sua, che si inserisce nell’ambito delle attività scientifiche del neocostituito Centro di alti studi umanistici dell’Università di Trento. 

«Rav Di Segni – ha commentato il professor Massimo Giuliani, titolare della cattedra di Ebraico istituita da alcuni anni nell'Ateneo trentino – si è guadagnato la stima del mondo ebraico europeo, per la sua vasta cultura e per il suo equilibrio in un mondo ebraico molto variegato e non raramente oggetto di attacchi antisemiti da alcuni settori della società».

A dare il benvenuto a Rav Di Segni è stato il rettore Paolo Collini il 26 marzo scorso, e ha espresso riconoscenza per la sua presenza a Trento nell’ambito del Centro di alti studi umanistici, un’iniziativa innovativa per il Dipartimento e per l’Ateneo che si propone di attrarre momenti di grande condivisione del sapere.

«In un mondo che segue slogan, grida e fa leva sulla violenza, sull’ignoranza e sulla paura, la risposta sta nella conoscenza» ha aggiunto il direttore del Dipartimento, Marco Gozzi. Il compito dell’Università è quello di conoscere, ascoltare, avere empatia nei confronti di ogni voce che sia espressione di una cultura alta e di un’esperienza autenticamente religiosa. È un’occasione per verificare la propria tradizione culturale e religiosa mettendola in uno stato di crisi positiva». 

«Il tema dell’incontro, scontro, interazione con altre culture nel tempo e nello spazio è solo apparentemente vago» ha commentato il Maurizio Giangiulio, direttore del Centro di alti studi umanistici. «È in realtà il cuore delle attività che guardano alla tradizione culturale europea e che costituiscono la struttura delle iniziative aperte al mondo della scuola e alla cittadinanza promosse dal nuovo centro».