Mercoledì, 27 marzo 2019

Frenare l’inquinamento da polveri sottili: Brembo rafforza la collaborazione con UniTrento

Inaugurato un dinamometro inerziale ad alto contenuto tecnologico: insieme per studiare come ridurre le emissioni di particolato legate all’usura dei sistemi frenanti

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Andare in automobile inquina. Ma pochi sanno che si inquina anche frenando e dunque anche utilizzando macchine elettriche che sembrano sempre più i veicoli del futuro.

Studi scientifici internazionali hanno recentemente messo in luce come il sistema frenante (disco freno-pastiglia) e gli pneumatici, se usurati, contribuiscano considerevolmente all’inquinamento atmosferico da polveri sottili.

Ma se, da un lato, i gas emessi dal tubo di scappamento delle automobili sono sotto stretta osservazione e monitoraggio grazie alle nuove direttive europee, ben poco ancora si sa delle responsabilità nell’inquinamento legate all’usura di pneumatici e freni, poiché attualmente non esistono standard o direttive comunitarie sulle emissioni da queste fonti. 

Per tentare di riempire questo vuoto di informazioni e di tecnologia, Brembo SpA e il Dipartimento di Ingegneria industriale (DII) collaborano insieme da anni.

L’avvio del lavoro congiunto risale al 2013 con il progetto europeo “Rebrake”, poi con il progetto “Lowbrasys” (un mega progetto con dieci partner e un budget da 9,5 milioni). Oggi la collaborazione continua con il progetto “Ecopads”, svolto all’interno di EIT Raw Materials.

Oggi al Polo Fabio Ferrari di Povo è stato inaugurato un dinamometro inerziale ad alto contenuto tecnologico, una speciale strumentazione per la ricerca che renderà ancora più stretta la collaborazione.

All’inaugurazione, che si è svolta alla presenza anche dei dottorandi del Dipartimento che lavorano a stretto contatto con Brembo, erano presenti il rettore Paolo Collini, il direttore del Dipartimento di Ingegneria industriale, Dario Petri, e i leader della ricerca di Brembo, Alessandro Ciotti, direttore advanced R&D, Andrea Gavazzi, direttore del gruppo “Friction” e Guido Perricone, responsabile della sezione materiali. 

Ulteriori dettagli nel comunicato stampa