Piazza Duomo affollata sabato mattina nonostante la pioggia intermittente per la Cerimonia delle lauree. La manifestazione, giunta all’ottava edizione, viene organizzata due volte l’anno (in primavera e in autunno) dall’Ateneo in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento e il Comune di Trento.
Lo scopo è valorizzare il conseguimento della laurea da parte di un bel numero di giovani e il loro rapporto con la comunità locale.
La pioggia a tratti non ha disturbato la cerimonia, che si è svolta come di consueto in un clima di festosa soddisfazione di giovani, famiglie e amici. In piazza c’erano 335 laureati e laureate dell’Università di Trento, tra coloro che hanno concluso il percorso di studi tra ottobre 2018 e marzo 2019 nei corsi di laurea di I ciclo dei dipartimenti: Cibio; Economia e Management; Fisica; Ingegneria civile, ambientale e meccanica; Ingegneria industriale; Ingegneria e Scienza dell’Informazione; Lettere e Filosofia; Matematica; Psicologia e Scienze cognitive; Sociologia e Ricerca sociale.
Con loro anche 12 dei 15 migliori dottori e dottoresse di ricerca dell’anno accademico 2016/2017.
Hanno ricevuto il diploma dalle mani del rettore Paolo Collini e del prorettore vicario Flavio Deflorian alla presenza di Daniele Finocchiaro, presidente del Consiglio di amministrazione dell’Università di Trento.
Alla cerimonia hanno partecipato anche l’assessore all’istruzione, università e cultura della Provincia autonoma di Trento e l’assessora con delega per le materie della partecipazione, innovazione, formazione e progetti europei del Comune di Trento.
La cerimonia si è aperta con il corteo accademico partito dal Rettorato e si è conclusa con la proclamazione da parte del rettore e il lancio dei tipici cappelli (tocchi per laureati/e e feluche per dottori e dottoresse di ricerca). Ad accompagnare dal vivo i vari momenti la Corale polifonica UniTrento e il Gruppo strumentale di Ateneo, diretti da Marco Gozzi.
Nel suo intervento il rettore Paolo Collini ha ricordato a laureati e laureate l'importanza degli anni passati all'Università di Trento e il grande valore che questo periodo appena trascorso avrà nella vita. «Sostenervi nel percorso di studi – ha detto il rettore – è un grande investimento che la comunità trentina fa nel futuro. È bene ricordarselo con un senso di riconoscenza, sapendo che c'è un momento in cui siamo chiamati a restituire un po' di quello che abbiamo ricevuto. Quello che oggi celebriamo è un punto di partenza verso nuove avventure: siate aperti al nuovo restando fedeli ai vostri valori. Fate del rispetto e della comprensione le armi con cui affrontare una società difficile. Ricordate che i cambiamenti sono fonte di grandi opportunità se li sappiamo leggere con gli occhi della lungimiranza e della saggezza».
Di seguito gli interventi di Matteo Galvagni, di Rovereto, laureato nel 2015 all’Università di Trento e di Sara Vettorazzo (laureata in Scienze e Tecnologie biomolecolari all’Università di Trento) nella veste di miglior laureata tra chi partecipava a questa edizione della cerimonia.
I dettagli nel comunicato stampa (PDF | 98 KB).