Venerdì, 2 ottobre 2015

Scienza asservita e dominio della scienza

Dal 6 ottobre nuovo ciclo di seminari a Sociologia

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Alla fine degli anni Quaranta l'agronomo sovietico Trofim Lysenko mise in subbuglio il mondo della scienza e della politica con la sua rivendicazione di incidere sulla struttura ereditaria degli organismi viventi modificando l'ambiente.
Le teorie di Lysenko divennero dottrina ufficiale del Partito comunista dell'Unione Sovietica.

Si partirà da questo caso, risalente alla "guerra fredda", per discutere di scienza asservita al potere (politico ed economico) e di potere esercitato dalla scienza e dalla tecnologia nel nuovo ciclo di seminari, aperti al pubblico, organizzato dal progetto interdipartimentale di Ateneo “Scienza, tecnologia e società (STSTN)”.

I quattro incontri, aperti al pubblico, prendono il via martedì 6 ottobre e proseguiranno fino al 24 novembre. Gli appuntamenti saranno alle ore 17.00 nell’aula Kessler del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale (via Verdi, 26).

«L’idea – spiega Il coordinatore Massimiano Bucchi, professore di Sociologia della Scienza all’Università di Trento e autore dell’eBook “Il diavolo non gioca a dadi. Da Einstein a Hiroshima” pubblicato nella collana del Corriere della Sera – è nata dal fatto che quest’anno si celebra il settantesimo anniversario della prima bomba atomica sganciata il 6 agosto 1945 a Hiroshima. Un evento drammatico che ha segnato un punto di non ritorno nella consapevolezza delle potenziali implicazioni nella società della scienza e della tecnologia. Abbiamo deciso di analizzare il rapporto tra scienza e politica perché è un tema rilevante e controverso, sul quale è importante acquisire una maggiore consapevolezza come cittadini, come scienziati e come decisori politici».

Si inizia con un incontro dedicato alla scienza nell’Unione Sovietica: lo storico Francesco Cassata e il sociologo Alessandro Mongili partiranno dal caso Lysenko e dall’ostilità verso la genetica come chiave per comprendere l’organizzazione e il ruolo della ricerca in quel contesto e i suoi riflessi anche sulla politica e la scienza occidentale.

Il 24 ottobre il matematico e storico Angelo Guerraggio parlerà del ruolo degli scienziati italiani nella Prima Guerra mondiale, con gli interventi di Gustavo Corni e Paolo Foradori.

Il 10 novembre Alberto Brodesco, esperto di cinema e media, affiancato dal fisico matematico Valter Moretti spiegherà come scienza e politica si siano riflesse nel piccolo e grande schermo passando da Caproni a Heisenberg, dai cartoni animati di Miyazaki alle più recenti serie di telefilm.

Infine, il 24 novembre lo scienziato Giuseppe Remuzzi dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”, affronterà il tema del rapporto tra scienza e politica dal punto di vista dei finanziamenti, partendo dal racconto di come Lincoln (in piena guerra civile) creò la National Academy of Sciences e discutendo poi il tema con Giorgio Vallortigara, prorettore alla ricerca dell’Ateneo, e Sara Ferrari, assessora della Provincia autonoma di Trento all'università e ricerca, politiche giovanili, pari opportunità e cooperazione allo sviluppo.

La partecipazione ai seminari è libera e aperta a tutti (fino a esaurimento posti). È possibile richiedere un attestato di partecipazione.

Il programma e maggiori informazioni alla pagina dedicata