“Clic” è la sigla del progetto di ricerca - in fase di avvio - che renderà più moderne e trasparenti le procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici.
Le attività previste sono interdisciplinari e mettono in gioco conoscenze matematiche e informatiche, oltre che giuridiche ed economiche.
A spiegare l’esigenza di sviluppare nuovi strumenti e criteri per le aggiudicazioni in sede di gara è Gian Antonio Benacchio, coordinatore scientifico del progetto, giurista dell’Università di Trento e curatore insieme a Michele Cozzio dell’Osservatorio di diritto comunitario e nazionale sugli appalti pubblici.
«L’attuale impostazione degli strumenti di valutazione – dice Benacchio – sta determinando effetti negativi: omologazione e riduzione della qualità delle offerte, disincentivazione all’innovazione, ricorso al subappalto, un’eccessiva attenzione al prezzo tra i criteri di selezione».
L’obiettivi del progetto è, quindi, migliorare le soluzioni e gli strumenti per la valutazione delle offerte nelle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici.
Protagonisti del progetto sono l’Università di Trento (con l’Osservatorio di diritto comunitario e nazionale sugli appalti pubblici della Facoltà di Giurisprudenza e con il Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione), l’Autorità Nazionale Anticorruzione ANAC, la società informatica delle Camere di commercio italiane InfoCamere, la Provincia autonoma di Trento e quella di Bolzano.
Il progetto, della durata due anni, intende analizzare e migliorare le formule matematiche utilizzate dagli attuali sistemi di valutazione delle offerte e mettere a disposizione delle stazioni appaltanti strumenti facilmente utilizzabili da una piattaforma informatica per la valutazione delle offerte. È prevista anche una fase di sperimentazione prima di consolidare e adottare il modello tra le amministrazioni pubbliche a livello nazionale e provinciale.