Una trentina tra studenti, ricercatori e professori dell’Euregio in questi giorni a Trento per un seminario transfrontaliero. Obiettivo: ampliare i propri orizzonti e condividere esperienze sul processo di integrazione europea.
Al via la prima delle 16 iniziative finanziate dal Fondo da 100mila euro annuali per tre anni promosso dal GECT per sostenere la mobilità di studenti e di docenti fra i tre atenei
Cosa si può fare sul piano politico per incoraggiare il processo di integrazione europea? E quale contributo si può dare a livello regionale? A confrontarsi sulle migliori esperienze in materia di governance, lavoro, welfare, politiche monetarie e altri settori strategici come il turismo o la cooperazione transazionale sono in questi giorni una trentina di studenti, dottorandi, ricercatori e professori provenienti dalle tre università dell’Euregio: Trento, Bolzano e Innsbruck. L’occasione è il seminario “Cross-Border Interdisciplinary Workshops on EU Integration” in corso al Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento fino a oggi. Un’opportunità di conoscenza reciproca e di confronto, importante sia per i temi trattati, sia per la valenza transfrontaliera, ma anche perché il seminario è la prima delle 16 iniziative finanziate nell’ambito dell’Euregio Mobility Fund. Un fondo di finanziamento da 100mila euro annuali per tre anni, messo a disposizione per la prima volta quest’anno dal Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) per sostenere le attività di mobilità fra le tre università.
Questo primo seminario, che inaugura la serie di attività finanziate, si inserisce nel progetto “Bolzano-Innsbruck-Trento European Seminars” coordinato da Jens Woelk della Scuola di Studi internazionali dell’Ateneo trentino e si svolge in partnership con le università di Bolzano e di Innsbruck. Gli studenti e i dottorandi selezionati per partecipare al progetto hanno potuto presentare ai ricercatori e ai professori della comunità universitaria dell’Euregio i risultati dei loro elaborati di tesi e dei lavori seminariali.
Dei sedici progetti finanziati nell’ambito dell’Euregio Mobility Fund, 13 vedono il coinvolgimento dell’Università di Trento e, di questi, 4 sono quelli coordinati direttamente dall’Ateneo: oltre al già citato “Bolzano-Innsbruck-Trento European Seminars” (Scuola di Studi Internazionali/Facoltà di giurisprudenza) anche un altro della Facoltà di Giurisprudenza (“Project Financing. European Rules On Public Contracts: Legal and Financial Aspects”), uno del Dipartimento di Ingegneria industriale (“Euregio education Training Network on Energy”) e uno del Dipartimento di Economia e Management (“Entrepreneurship&Innovation Graduate Education - Joint Catalogue”).
Nelle attività finanziate dall’Euregio Mobility Fund, privilegiata la possibilità per i ricercatori di proporre autonomamente il tema della ricerca proposta purché finalizzata alla realizzazione di un progetto concreto di rapida attuazione. Tra le formule più utilizzate, le lezioni e i seminari congiunti, le proposte di e-learning comuni, i viaggi studio, le scuole di specializzazione invernali o estive nelle università dell’Euroregione Tirolo, Trentino, Alto Adige/SüdTirol. Al finanziamento hanno potuto concorrere tutti i ricercatori e professori afferenti alle tre università per progetti che coinvolgevano almeno due dei tre atenei. La valutazione è stata effettuata nei mesi scorsi dai prorettori alla didattica delle tre università.
L’Euregio Mobility Fund rientra nell’ambito delle iniziative promosse dal Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) per dare attuazione all’accordo quadro firmato ad agosto 2013 dai rettori delle tre università alla presenza dei presidenti delle due province autonome e del Land Tirolo, con l’obiettivo di “promuovere e incentivare la mobilità allo stesso tempo dei docenti e degli studenti” creando momenti di dibattito dall’approccio interdisciplinare.