La notizia della nomina di Roberto Battiston a nuovo presidente dell'Agenzia spaziale italiana, comunicata ieri in serata dal Ministero dell'Istruzione, è stata accolta in Ateneo con grande soddisfazione. «Questo riconoscimento assegnato al professor Battiston, fisico di rilievo internazionale che da qualche tempo è entrato a far parte della nostra comunità accademica – ha commentato la rettrice Daria de Pretis – è particolarmente significativo perché l'Agenzia Spaziale Italiana è una tra le istituzioni scientifiche più autorevoli e prestigiose presenti nel nostro Paese. Mi congratulo, a nome della nostra Università con il professor Battiston per il risultato raggiunto e auspico che questa nomina sia anche occasione per mettere in luce e valorizzare ancora di più le tante iniziative di ricerca che il nostro Dipartimento di Fisica sta portando avanti a livello internazionale e per rinsaldare ulteriormente i rapporti di collaborazione che legano il nostro Ateneo sia all'Agenzia Spaziale Italiana, sia all'Istituto nazionale di fisica nucleare attraverso il Centro TIFPA». A dare l'annuncio ieri del cambio al vertice dell'Agenzia spaziale italiana è stata una nota del MIUR, subito ripresa da varie testate nazionali e locali. Il professor Battiston, nominato dalla ministra dell'Istruzione università e ricerca, Stefania Giannini subentra a Enrico Saggese. All'Università di Trento il professor Battiston è responsabile del TIFPA (Trento Institute for Fundamental Physics and Application), il centro nazionale dell’INFN dedicato alla ricerca in fisica delle particelle e allo sviluppo di tecnologie d’avanguardia nei settori della sensoristica, della ricerca spaziale, del supercalcolo e della biomedicina, aperto a Trento presso il Dipartimento di Fisica agli nel 2013. Il TIFPA è nato dalla collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’Università di Trento, la Fondazione Bruno Kessler e l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari. Di recente il professor Battiston si è messo in luce per un importante progetto di ricerca da lui coordinato per la realizzazione di uno strumento per la rivelazione di elettroni che sarà installato sul satellite cinese CSES (China Seismo-Electromagnetic Satellite), il cui lancio è previsto nel 2016, con l’obiettivo di studiare la variabilità dell'ambiente elettromagnetico attorno alla Terra e sviluppare nuovi metodi per il monitoraggio di fenomeni geofisici su grande scala, come ad esempio i terremoti. Il progetto, su incarico proprio dell’Agenzia Spaziale Italiana, ha visto l'assegnazione di un finanziamento da due milioni di euro al Trentino: uno al Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento e uno al Centro nazionale TIFPA dell’INFN a Trento.