Lunedì, 22 giugno 2020

Nell'acqua termale un microrganismo dalle sorprendenti proprietà

Sono state svelate da una ricerca congiunta tra UniTrento e Terme di Comano. Depositata la domanda di brevetto per sfruttarne le potenzialità

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Mezorhizobium comanense: questo il nome dato al nuovo microrganismo scoperto e descritto dall’Università di Trento nell’acqua termale di Comano, finora sconosciuto alla scienza, che presenta un’importante attività antinfiammatoria con applicazioni nel trattamento delle malattie allergiche della pelle come psoriasi e dermatite.

L’idea è sfruttarne le potenzialità inserendolo quale elemento primario nella linea cosmetica Terme di Comano Skincare, procedendo prima di tutto con la brevettazione, vista l’assoluta novità per il mondo scientifico. Per questo, nei giorni scorsi, è stata depositata domanda.

Tutto nasce da un’intuizione di Mario Cristofolini, presidente dell’Istituto G.B. Mattei per la ricerca in idrologia medica e medicina termale di Comano che, alla luce delle nuove tecniche microbiologiche a disposizione, capisce l’importanza di approfondire i meccanismi di efficacia dell’acqua termale.

Le ricerche, volte a studiare comunità microbiche (il microbiota) dell’acqua termale, e le relative interazioni con la flora che popola la pelle affetta da patologie per portarne il riequilibrio e quindi il miglioramento della situazione, vengono effettuate in partnership con il Dipartimento di Biologia cellulare, computazionale e integrata Cibio dell’Università di Trento.

Nel comunicato stampa ulteriori dettagli e le dichiarazioni di Olivier Jousson, ricercatore e capoprogetto del Dipartimento Cibio dell’Ateneo di Trento.