Martedì, 27 aprile 2021

UniTrento aderisce all’appello della rete Scholars at Risk (SAR) international per la liberazione del dottor Ahmadreza Djalali, detenuto in Iran

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L'Università di Trento insieme ad altre università e istituti di ricerca italiani membri della rete Scholars at Risk – Italy aderisce all’appello della rete Scholars at Risk (SAR) international per la liberazione di Ahmadreza Djalali, detenuto in Iran e a rischio di imminente esecuzione.

Sono trascorsi ormai cinque anni da quanto il dottor Ahmadreza Djalali, stimato ricercatore di origini iraniane ma residente in Svezia, esperto in medicina dei disastri, è stato ingiustamente messo in prigione. Ad oggi, le prove documentarie a sostegno del suo arresto, della detenzione e della pena di morte rimangono inaccessibili. 

Nel corso della sua carriera ha lavorato con diverse Università, tra cui il Karolinska Institutet di Stoccolma dove ha completato il suo dottorato, la Vrije Universiteit di Bruxelles e l’Università del Piemonte Orientale, dove ha contribuito alla creazione del Centro di ricerca in emergenza e disastro (Crimedim). Sempre in Italia ha partecipato a un progetto che valuta il livello della preparazione degli ospedali sulle situazioni in emergenza.

Durante la detenzione e il processo Ahmadreza Djalali non ha potuto difendersi liberamente, è stato torturato psicologicamente e fisicamente.

Le sue condizioni di salute stanno peggiorando rapidamente: durante la prigionia gli è stato negato più volte l’accesso a cure mediche essenziali, nonostante gli esami clinici abbiano dimostrato che è affetto da leucemia. Durante tutto il peridio dell’emergenza pandemica, il Dottor Djalali è stato tenuto in una cella di circa 30 metri quadri, condivisa con altri quattordici prigionieri, per essere poi trasferito in isolamento il 24 novembre 2020. Dopo oltre 140 giorni di isolamento, il Dottor Djalali è stato trasferito nuovamente in una cella condivisa con altri detenuti nella prigione di Evin, dove si trova tuttora, sotto la costante minaccia dell’esecuzione della pena capitale.

Le autorità continuano ad impedire al Dottor Djalali di comunicare con i suoi legali o la sua famiglia, e ciò solleva la forte preoccupazione che le autorità stiano comunque pianificando di compiere l’esecuzione in segreto. Inoltre, il loro rifiuto di consentire l’accesso a cure mediche adeguate suggerisce che abbiano deciso di lasciarlo morire senza un’esplicita esecuzione.

La sua condanna a morte sembra essere collegata alle sue collaborazioni internazionali in ambito accademico. Il suo ingiusto processo e la sua detenzione, così come l'ingiusto processo e la detenzione di studiosi e ricercatori come lui, mettono in pericolo il lavoro accademico e privano tutti e tutte dei benefici derivanti dalla ricerca scientifica e dallo scambio accademico.

SAR Italia ha compiuto alcune azioni di sensibilizzazione e advocacy congiuntamente alla CRUI e alla Federazione Italiana per i Diritti Umani FIDU, appoggiando una petizione inviata all’alto commissario europeo Borrel, chiedendo una presa di posizione da parte delle istituzioni europee.

La Karolinska Institutet, l'Università del Piemonte Orientale e la Vrije Universiteit Brussel, rinnovano l'appello nel chiedere l’immediato e incondizionato rilascio del Dottor Djajali. Chiedono inoltre che le autorità assicurino al Dottor Djalali l’accesso immediato al personale sanitario qualificato, in grado di offrire cure mediche nel rispetto dell’etica professionale, compresi i principi di riservatezza, autonomia e consenso informato. E ancora, chiedono alla comunità internazionale di rinnovare azioni immediate in risposta all’aggravarsi delle condizioni del Dottor Djalali, e all’Unione Europea e agli Stati Membri di intercedere a favore di questo caso prima che sia troppo tardi.

La comunità internazionale a difesa della libertà accademica ha in queste ore una grande responsabilità.

Scholars at Risk chiede alle autorità iraniane di sospendere la sentenza capitale emessa contro il Dottor Djalali e di assicurare il suo immediato rilascio in modo che possa ricevere le cure mediche di cui ha urgente bisogno. 

Agisci per sostenere il Dottor Djalali. Unisciti alla campagna di SAR per lui oggi.

Per ulteriori informazioni:
Ester Gallo
Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale - Delegata alla Solidarietà Accademica ed Internazionale e Co-coordinatrice di Scholars at Risk Italia
ester.gallo [at] unitn.it 

#SaveAhmadreza