Venerdì, 15 marzo 2019

Nel 2099 vendemmieremo un mese prima?

Come influiranno i cambiamenti climatici sulla fenologia della vite e quale sarà l'influenza dell'altitudine: ce lo dice uno studio fatto in Trentino

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L'obiettivo di questo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Agricultural and Forest Meteorology, è stato quello di capire quale potrà essere l'impatto dei cambiamenti climatici sulla fenologia della vite in Trentino.
 
La ricerca si è concentrata sul ruolo del vitigno e dei vari microclimi della provincia di Trento in due periodi futuri (2021-2050 e 2071-2099).

Le simulazioni degli effetti dei cambiamenti climatici sulla fenologia della vite indicano che in futuro avremo stagioni di crescita più brevi, inizio anticipato e durata più corta delle varie fasi fenologiche. L'impatto del cambiamento climatico però varierà a seconda della regione studiata e del suo microclima. 
 
L'aumento della temperatura non sarà omogeneo in una regione montuosa come il Trentino: si prevede un significativo aumento degli effetti del cambiamento climatico sulla fenologia della vite ad altitudini più elevate, in seguito all'aumento della temperatura.
La raccolta avverrà prima delle attuali condizioni: da 1 a 2 settimane negli anni 2021-2050 e fino a 4 settimane negli anni 2071 - 2099. 
Si prevede che il tempo di raccolta ridurrà il divario temporale tra i siti di montagna e di valle, a causa dello sviluppo fenologico più rapido a quote più elevate.

Nello studio si propongono due possibili strategie di adattamento per mantenere le stesse tipologie di prodotto e/o qualità:
si potrà optare per il cambiamento dei vitigni verso quelli più adatti a climi più caldi e / o 
la coltivazione delle varietà esistenti in zone più fredde, e cioè uno spostamento della coltivazione in altitudine. 

Gli autori della ricerca:

Ilaria Pertot
Centro Agricoltura Alimenti Ambiente(C3A), Università di Trento
Coordinatrice del progetto ENVIROCHANGE finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento nell’ambito del quale la ricerca è stata condotta

Emanuele Eccel e Amelia Caffarra 
Centro Ricerca e Innovazione, Fondazione Edmund Mach

Azra Alikadic, Claudia Dolci, Calogero Zarbo, Riccardo De Filippi e Cesare Furlanello
Predictive Models for Biomedicine and Environment, Fondazione Bruno Kessler