Giovedì, 15 aprile 2021

Carlotta Penasa vince il premio della Fondazione De Bellat

Carlotta si è laureata in Viticoltura ed enologia al C3A

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Carlotta PenasaPer ogni studente e studentessa del Corso di laurea in Viticoltura ed Enologia, la preparazione dell’elaborato finale rappresenta l’opportunità di contribuire all’avanzamento del settore vitivinicolo, identificando un tema d’importanza strategica per il territorio e, sperimentando a stretto contatto con docenti e ricercatori esperti, generare nuove conoscenze e applicazioni tecnologiche.

Attraverso il percorso che li porterà all’ottenimento del titolo di primo livello di dottore Enologo, gli studenti e le studentesse più meritevoli avranno anche l’opportunità di essere premiati per il loro impegno e per il valore dei loro elaborati finali, grazie alla presenza sul territorio Trentino di Fondazioni che riconoscono e premiano il valore dell’avanzamento in campo agricolo, investendo sullo sviluppo, l’innovazione e il progresso della conoscenza.

È questa la storia della dott.ssa Carlotta Penasa, che ha ricevuto negli scorsi giorni il Premio della Fondazione De Bellat dopo essersi laureata lo scorso settembre 2020 al Centro Agricoltura Alimenti Ambiente (C3A) dell’Università di Trento con 110/110 e lode. La borsa di studio viene consegnata a studenti e studentesse ritenuti “meritevoli” per il loro impegno e profitto nei percorsi di formazione ad indirizzo agrario, agroalimentare, ambientale e forestale con un ruolo nella valorizzazione dell’agricoltura in Valsugana. 

Carlotta sotto la supervisione della prof.ssa Maria Stella Grando ha presentato un elaborato finale dal titolo: “Caratterizzazione di nuovi portainnesti per la tracciabilità genetica dei materiali vivaistici”, contribuendo in modo significativo al trasferimento tecnologico dei risultati della ricerca.

“La mia tesi sperimentale nasce per approfondire l’importanza dei portainnesti in viticoltura” dice Carlotta Pesani, “le varietà attualmente utilizzate sono limitate a selezioni di incroci piuttosto datati e per questo negli ultimi anni si sono diffusi nuovi programmi di breeding per ottenere nuovi genotipi”.

Lo scopo dell’elaborato finale di Carlotta è stato quello di stabilire i profili del DNA identificativi di alcuni nuovi portainnesti di vite recentemente acquisiti dai vivaisti trentini (del consorzio AVIT), “alcuni dei quali sono stati iscritti al registro nazionale delle varietà di vite e sono ora in commercio” ci racconta Carlotta. La Prof.ssa Grando sottolinea come: “I risultati dell’elaborato finale permetteranno di certificare i genotipi lungo tutta la filiera, dalla produzione vivaistica all’impianto in vigneto delle barbatelle innestate”.

“Sempre più spesso i vivaisti si trovano a dover affrontare sfide come quelle legate al cambiamento climatico o a soddisfare nuove richieste da parte dei viticoltori. Per questo motivo lo sviluppo e l’utilizzo di nuovi portainnesti, come quelli studiati nel mio elaborato finale, rappresentano un’opportunità d’innovazione a disposizione del mondo viticolo ed enologico”, conclude Carlotta.

Durante la cerimonia di premiazione che si è svolta online nei giorni scorsi, il presidente della Fondazione De Bellat, Bruno Donati, ha espresso apprezzamento per i risultati raggiunti da Carlotta e da altri quattro giovani premiati, tutti residenti in Valsugana, con “l’auspicio che possano rappresentare un nuovo concreto impulso per lo sviluppo dell’agricoltura in Valsugana, secondo lo spirito e la mission della Fondazione”.

Congratulazioni Carlotta e in bocca al lupo per il tuo futuro.