Lunedì, 19 marzo 2018

Marielle Franco: dite il suo nome # Say her name

Brutale esecuzione a Rio de Janeiro dell'intellettuale e attivista brasiliana

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Marielle Franco (38 anni) è stata uccisa nella notte del 14 marzo a Rio de Janeiro, insieme all’autista del veicolo sul quale viaggiava, Anderson Pedro Gomes, in una vera e propria esecuzione condotta con precisione professionale.

“Figlia della Marea”, cresciuta in una delle favelas più popolose di Rio, il Complexo da Maré, appunto, Franco ha potuto intraprendere gli studi universitari grazie a una borsa di studio, laureandosi in sociologia alla PUC-RIO e conseguendo la laurea magistrale in Pubblica Amministrazione presso l’Universidade Federal Fluminense con una ricerca sulle UPP, le Unità di Pacificazione volute da Lula e Rousseff all’interno delle favelas di Rio. L’accesso alla formazione universitaria ha nutrito la costruzione del suo impegno politico, sfociato nell’elezione al consiglio comunale di Rio per il Partito Socialismo e Libertà (PSOL). 

Nera, lesbica, femminista, madre single, intellettuale e attivista politica, Marielle Franco è stata la “consigliera degli ultimi”. Ha denunciato le violenze e gli stupri subiti dalle donne afrobrasiliane e indigene, gli omicidi sistematici di poveri, neri, omosessuali ed emarginati delle favelas, e gli abusi della polizia federale brasiliana. Ai neri, alle donne, alla comunità LGBTQ, ai deboli Marielle ha dato voce e rappresentanza politica e intellettuale, con le sue parole: “Le rose della resistenza nascono dall’asfalto, siamo quelle che ricevono rose, ma siamo anche quelle che con il pugno chiuso parlano dei nostri luoghi di vita e resistenza contro gli ordini e soprusi che subiamo”. Per chi sta ai margini, prendere la parola è una forma di lotta e un rischio. Prendendo la parola per chi sta ai margini, Marielle Franco ha rischiato e lottato. Per questo è stata uccisa, ma le molte voci a cui ha dato espressione e rappresentanza continuano a risuonare. 

Il Centro di Studi Interdisciplinari di Genere dell’Università di Trento si unisce alle migliaia di voci che, in tutto il mondo, in questi giorni stanno prendendo la parola per Marielle Franco, per le ultime, per gli emarginati: “Per lei nessun minuto di silenzio, ma una vita intera di lotta. Niente sarà vano. Per lei trasformeremo il dolore in forza per continuare a lottare per un mondo migliore” (Marcha Mundial de las Mujeres).
A Marielle Franco il CSG dedica le parole di Audre Lorde: “Quando parliamo abbiamo paura/ che le nostre parole non verranno udite/ o ben accolte/ ma quando stiamo zitte/ abbiamo paura lo stesso./ Perciò è meglio parlare/ ricordando/ che non era previsto che sopravvivessimo.”

Trento, 19 marzo 2018

Il Direttivo del Centro Studi Interdisciplinari di Genere
Università degli Studi di Trento