Il premio per valorizzare l’attività di ricerca ed innovazione dei giovani del territorio trentino
Durante il Wired Next Fest Trentino, in corso in questi giorni a Rovereto, sono stati rivelati anche i vincitori del “Premio Trentino per la Ricerca – Giovani ricercatrici e ricercatori 2024”.
Otto i ricercatori e le ricercatrici di FBK selezionati tra i nove finalisti, e primo posto in due dei tre panel scientifico-disciplinari dello European Research Council: scienze fisiche e ingegneria, scienze della vita e scienze sociali e umanistiche.
A vincere il panel Scienze fisiche e ingegneria è stato Andrea Gaiardo, seguito da Nicolò Di Novo e Mattia Antonini di FBK.
Andrea Gaiardo è ricercatore presso l’unità MTSD del centro Sensors & Devices della Fondazione Bruno Kessler, dove coordina il “Gas Sensor Team” ed ha presentato il progetto per lo sviluppo di una piattaforma sensoristica avanzata per il monitoraggio di inquinanti atmosferici.
Secondo posto per Nicolò Di Novo, ricercatore post-doc con l’Università di Trento presso il Centro Sensors & Devices di FBK, che ha presentato la sua ricerca su soluzioni innovative per la sostenibilità energetica, per esempio sulle superfici ad alta efficienza di raccolta di rugiada in ambienti aridi ispirate dal cactus della Ande e sulle superfici superidrofobiche ed auto-pulenti ispirate dalla foglia di Loto.
Mattia Antonini, science ambassador di FBK e ricercatore nell’unità OpenIoT del centro Digital Industry, ha presentato un video in cui racconta come l’intelligenza artificiale e il machine learning, tradizionalmente associati a grandi server, possano essere eseguiti in tempo reale sui dispositivi più piccoli, aprendo nuove possibilità per rendere il mondo più intelligente.
Primo posto del panel Scienze della vita per Chiara Lago dell’Università di Trento, seguita da Valentina Marziano e Ludovico Coletta di FBK.
Valentina Marziano, ricercatrice matematica presso il Centro Health Emergencies della Fondazione Bruno Kessler, ha presentato le sue ricerche che si focalizzano sull’utilizzo e lo sviluppo di metodi di epidemiologia quantitativa per rispondere in modo efficace alle emergenze sanitarie, raccontando nello specifico il lavoro di ricerca realizzato durante l’epidemia di COVID-19.
Ludovico Coletta, ricercatore presso l’Unità NiLab Centro Augmented Intelligence di FBK. Nel video presentato per il premio racconta lo studio che per la prima volta dimostra che partendo dai punti di stimolazione intracranica è possibile ricostruire le reti funzionali che sottendono in modo causale una data funzione cognitiva.
A vincere il panel Scienze sociali e umanistiche è stato Riccardo Nanni, seguito da Alan Ramponi e Beatrice Savoldi di FBK.
Riccardo Nanni, ricercatore in data governance presso il Digital Commons Lab della Fondazione Bruno Kessler, ha presentato le sue ricerche sul rapporto tra la Cina e Internet, che condivide anche con gli studenti del corso “Technology, Politics and Human Rights” che tiene presso la Laurea Magistrale in Human Rights and Multilevel Governance dell’Università di Padova.
Alan Ramponi, ricercatore in linguistica computazionale nell’unità Digital Humanities della Fondazione Bruno Kessler, ha presentato il suo lavoro di ricerca che punta a salvaguardare il patrimonio linguistico d’Italia, il paese più ricco d’Europa per diversità linguistica, attraverso metodi di linguistica computazionale responsabili e inclusivi.
Beatrice Savoldi, ricercatrice post-doc presso l’unità MT – Machine Translation della Fondazione Bruno Kessler, si occupa di tecnologie di traduzione affidabili e inclusive di genere ed è questo infatti il tema che ha proposto nel video di candidatura al premio.
“Il risultato ottenuto dalle nostre ricercatrici e dai nostri ricercatori al Premio Trentino per la Ricerca è motivo di grande orgoglio per tutta la Fondazione Bruno Kessler. Questo riconoscimento sottolinea non solo il valore di un lavoro costante e appassionato, ma soprattutto la qualità della nostra ricerca scientifica in ambiti strategici per il futuro del Paese e dell’Europa. Il nostro impegno non si limita ad approfondire la conoscenza, ma a renderla accessibile e applicabile, con un impatto positivo e concreto sulle nostre comunità. I nostri giovani talenti rappresentano il cuore pulsante della nostra istituzione e il loro percorso di crescita è al centro della nostra missione. Valorizzare la loro capacità di innovare significa investire in una società più preparata alle sfide globali, più competitiva e capace di affrontare con successo le trasformazioni future. Il premio ottenuto è una tappa significativa di questo viaggio, ma soprattutto uno stimolo a proseguire su questo percorso con ancora più determinazione”, ha commentato il presidente FBK Ferruccio Resta.
“In questa seconda edizione premiamo ricercatori e ricercatrici impegnati in nove ambiti di ricerca, a dimostrazione dello spettro di competenze e discipline che come sistema trentino riusciamo a coprire – le parole dell’assessore provinciale allo sviluppo economico, lavoro, università e ricerca Achille Spinelli – . Se riusciamo ad essere così competitivi e riconosciuti, anche a livello internazionale, pur essendo un territorio piccolo, è perché abbiamo un sistema coeso, in cui l’università e i centri di ricerca, insieme ai diversi poli tecnologici e alle agenzie di sviluppo, riescono a creare un ecosistema virtuoso, che può contare oggi su cinquemila ricercatrici e ricercatori. Le risorse annue che l’ente pubblico destina a ricerca e innovazione ammontano a 320 milioni di euro – ha continuato Spinelli -. Un investimento che testimonia l’attenzione per il nostro capitale umano e con il quale intendiamo essere attrattivi non solo offrendo alle persone percorsi professionali e di carriera ma anche la possibilità di costruire un progetto di vita in un territorio con una elevata qualità della vita e in un ambiente sano. Mi auguro quindi che questo sia solo una tappa di tanti successi, così come mi auguro lo sia anche per il sistema trentino dell’innovazione e della ricerca”.
Il “Premio Trentino per la Ricerca – Giovani ricercatrici e ricercatori” è ideato e promosso dalla Provincia Autonoma di Trento con lo scopo di riconoscere e valorizzare l’eccellenza dell’attività di ricerca svolta da giovani ricercatrici e ricercatori meritevoli, appartenenti a organismi di ricerca provinciali o enti nazionali presenti sul territorio, promuovendo al contempo la crescita del capitale umano nella ricerca scientifica, evidenziando l’impatto della ricerca svolta in Trentino come motore di sviluppo sociale ed economico locale, incoraggiando iniziative innovative che avvicinino la ricerca al mondo delle imprese e favorendo la divulgazione scientifica verso un pubblico non specialistico per ridurre la distanza tra cittadini e ricerca.