Mercoledì, 7 ottobre 2020

Video-intervista a Giulia Boato, professoressa al DISI

Le “Storie di ricerca” UniTrento

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“Da qualche anno non si può più dire se vedo credo [...] perchè un contenuto multimediale può non rappresentare la realtà in maniera affidabile”. È il messaggio di Giulia Boato, professoressa associata presso il research program Multimedia Signal Processing and Understanding del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'Informazione, durante la video intervista ora online.

Nel video la prof.ssa Boato parla della sua ricerca sull’analisi forense dei dati multimediali e sulla verifica della loro autenticità attraverso approcci matematici e probabilistici. L’obiettivo è riconoscere mediante il supporto di software quelle tracce invisibili ad occhio nudo che permettono di capire se un’immagine è stata contraffatta, o se il viso che compare in un video sia reale oppure generato al computer.

Le sfide future della ricerca della prof.ssa Boato riguardano il bisogno di creare consapevolezza sulla relazione fra identità reale e virtuale a tutti i livelli della società e trovano applicazioni importanti nell’ambito della sicurezza digitale.

Il video fa parte di un gruppo di venticinque interviste di UniTrento-Stories per raccontare il dietro le quinte del lavoro di ricerca. I ricercatori e le ricercatrici delle diverse aree disciplinari dell’Ateneo descrivono il loro lavoro quotidiano e spiegano cosa significa per loro fare ricerca.

Non perdere i prossimi episodi di #UniTrentoStories!

Per maggiori dettagli:
UniTrento: Storie di ricerca
Articolo su UniTrentoMag: UniTrento: online le “Storie di ricerca”

Il progetto è stato condotto da Ilaria Ampollini, assegnista di ricerca del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento nell’ambito del progetto CLaSTerCome Lavora la Scienza - Dialoghi tra Università e Territorio”, finanziato dalla Provincia autonoma di Trento (bando STAR).