Martedì, 5 luglio 2022

Dedicata un’aula alla memoria di Paolo Verrocchio

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Mercoledì 29 giugno si è svolta a PovoZero, sede dei Dipartimenti di Fisica e Matematica, la cerimonia di dedica di un’aula alla memoria di Paolo Verrocchio, ricercatore del dipartimento di Fisica, scomparso nel 2013 poco più che quarantenne.

Oltre ai direttori dei due Dipartimenti, prof. Franco Dalfovo e prof.ssa. Ana Maria Alonso Rodriguez, erano presenti il Magnifico Rettore, prof. Flavio Deflorian, e il prof. Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica 2021 e supervisore della tesi di dottorato di Paolo.

L’intensità del momento, la scelta del luogo e il ricordo della figura di Paolo e di tutti i colleghi di Fisica e Matematica prematuramente scomparsi si ritrova nelle parole del prof. Dalfovo.

“Ci troviamo qui per dedicare un’aula a Paolo Verrocchio, che è stato ricercatore del Dipartimento di Fisica dal 2005 al 2013 e che, poco più che quarantenne, ci ha lasciati inaspettatamente, dolorosamente, troppo presto.

Il luogo che gli dedichiamo è l’aula 7. Se andaste a cercare le aule dal numero 1 al 6, o dal numero 8 in su, non le trovereste. Esistevano, in questo stesso edificio, prima che fossero costruiti i nuovi palazzi Povo1 e Povo2. Le aule che servono per la didattica dei dipartimenti di collina sono tutte là. L’unica che è rimasta qui a PovoZero è l’aula 7. Recentemente l’abbiamo rinnovata e attrezzata. Come le altre aule, anche questa è utilizzabile dagli altri dipartimenti; ma è qui, e la sentiamo un po’ più nostra, del Dipartimento di Fisica e del Dipartimento di Matematica, che abitano questi spazi di PovoZero.

Questo in cui ci troviamo ora, è un luogo di incontro dei ricercatori, dei docenti, dei dottorandi, degli studenti e di tutto il personale che lavora in questo edificio. In questo atrio luminoso e aperto ci si ferma per salutarsi e per discutere di lavoro, di esami, di problemi di fisica e matematica; qui gli studenti possono fermarsi a studiare e a confrontarsi tra loro, davanti alla lavagna. Dentro l’aula si discutono progetti di ricerca e si tengono lezioni a piccoli gruppi di studenti. È un luogo vivo, di studio e di ricerca.

È anche il luogo giusto per ricordare coloro che hanno percorso questi stessi corridoi, hanno insegnato e fatto ricerca in questo edificio, nei nostri dipartimenti, specialmente quelli che ci hanno lasciato troppo presto, che non possiamo incontrare più se non nella memoria, che è viva e che vale la pena mantenere viva. Queste stanze, queste aule, questi corridoi hanno visto nascere la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, ormai 50 anni fa, e i dipartimenti di Fisica e di Matematica; e poi ancora l’Ingegneria, l’informatica e le biotecnologie, nate qui e cresciute in seguito come dipartimenti in altre sedi vicine.

Tra tutti “i costruttori” che hanno contribuito a questa storia felice, e di cui siamo orgogliosi, alcuni mancano e la loro assenza ci pesa. Di questi, Paolo è stato il più giovane; ma accanto a lui ci mancano le discussioni, le chiacchiere, le risate con Gabriele VilianiOreste PillaCristiana ToselloGiulietto Chini; con i nostri colleghi matematici Mimmo Luminati e Pino Vigna Suria; con Renzo Leonardi, che questi 50 anni li ha attraversati tutti per intero lasciando segni profondi; senza dimenticare Daniele Catorci, giovanissimo dottorando, il cui futuro è stato spezzato da un fatale incidente di montagna, nell’ascesa al Gran Paradiso, esattamente due  anni fa.  Tutte queste persone hanno lasciato un vuoto, un vuoto che noi vogliamo riempire di affetto ricordi. Per questo siamo qui: per fissare un piccolo tassello nel nostro edificio di PovoZero, e con esso, allo stesso tempo, nella nostra memoria, pensando a Paolo e abbracciando idealmente, assieme a lui, tutti e tutte.”