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Internazionale

UN PROGETTO DI DIGITAL HUMANITIES

Si parte con la valorizzazione delle opere di Giacomo Bresadola nell'Anno europeo del patrimonio culturale

26 luglio 2018
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Maria Barbone
di Maria Barbone
Responsabile della Divisione Biblioteca Digitale dell’Università di Trento.

In occasione del 2018 Anno europeo del patrimonio culturale, l’Ateneo di Trento ha sottoscritto l’accordo per lo sviluppo di una Scuola nazionale “a rete” in Digital Cultural Heritage, Arts and Humanities (DiCultHer).

DiCultHer, si legge nell’accordo, “prevede l’organizzazione di seminari, conferenze, tavole rotonde, corsi, convegni, stage, corsi di specializzazione e perfezionamento e di alta formazione permanente e ricorrente finalizzati all’acquisizione di competenze e abilità nel settore del digitale applicato al patrimonio culturale, all’arte e alle scienze umane; la condivisione di risorse e attività didattiche on line mediante lo scambio, il perfezionamento, la produzione di materiale multimediale di rete, la cooperazione e la sinergia tra le parti”. Casimira Grandi, docente di Storia contemporanea nel Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, e Lucia Rodler, docente di Letteratura italiana nel Dipartimento di Scienze Cognitive, sono state le promotrici dell’adesione a DiCultHer e dello sviluppo di un originale percorso formativo in cui storia, scienza e letteratura sono protagoniste oltre i confini del tempo e dei tracciati territoriali.

In collaborazione con il Sistema Bibliotecario dell’Università di Trento, il Polo Culturale Diocesano Vigilianum, il MuSe, l’Istituto Arcivescovile Celestino Endrici, nonché con esperti locali di micologia e nutraceutica, le due docenti hanno ideato un progetto che si propone di rivisitare vita e opere di Giacomo Bresadola per valorizzarne la figura e renderla Patrimonio dell’Umanità. Micologo e sacerdote trentino dell’Ottocento nativo di Ossana, Bresadola fu membro della Botanical Society of America: seppe interloquire con numerose personalità e istituzioni dell’epoca, creando una rete di rapporti scientifici intercontinentali ai massimi livelli documentati da una fitta corrispondenza. 

L’approccio metodologico del progetto si avvale della ricostruzione virtuale per ridare organicità al corpus delle opere di Bresadola: le lettere e le tavole illustrate conservate al MuSe, l’erbario oggetto di un progetto di alternanza scuola-lavoro all’Arcivescovile, i documenti bibliografici ed epistolari presenti nei cataloghi di altre biblioteche, diventano strumenti di didattica e apprendimento digitali. Così, la Biblioteca dell’Università ha colto l’occasione per organizzare quattro giornate di formazione sull’uso delle piattaforme Wikimedia che sono utilizzate quale primo approccio da chi fa ricerche in rete per entrare in contatto con la figura di Bresadola; a settembre la Biblioteca civica di Rovereto ospiterà una mostra sui funghi nella letteratura. L’Università sta inoltre realizzando un breve documentario sull’esperienza, con interviste a tutti i soggetti coinvolti.

Il metodo transdisciplinare e la valorizzazione della storia connessa alla realtà del mondo contemporaneo sono stati anche al centro delle cinque giornate di studio organizzate lo scorso maggio dal Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento in collaborazione con Club Unesco di Trento. Il progetto su Giacomo Bresadola ha fornito la cornice ideale per affrontare i temi legati al rapporto tra didattica e territorio, al sapere tradizionale e alla sua disseminazione. Sono intervenuti Carmine Marinucci, presidente di DiCultHer e la presidente della Federazione Italiana Club Unesco, Maria Paola Azzario. 

Giacomo Bresadola, personaggio trentino di fama internazionale, nel progetto DiCultHer è stato messo al centro di un metodo condiviso per elaborare sapere innovativo, permettendo così di fare cultura di qualità. Il progetto DiCultHer proseguirà oltre il 2018, sia con l'innovativa proposta didattica di Lucia Rodler, sia con occasioni di e-teaching ed e-learning promosse e organizzate dalla biblioteca digitale in modo autonomo o complementare rispetto alla didattica tradizionale.