Giovedì, 4 ottobre 2018

UniTrento e Guardia di Finanza: firmato un protocollo per intraprendere azioni di controllo dei redditi dei soggetti beneficiari

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Il sistema giuridico vigente prevede che per ottenere agevolazioni nell’erogazione di servizi legati al mondo universitario (mense, alloggi per studenti, esoneri, calcolo delle tasse, servizi connessi al diritto allo studio) ogni interessato debba presentare ogni anno una Dichiarazione Sostitutiva Unica ai CAF o all’INPS, per ottenere poi l’attestazione dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).

Oltre a semplificare e rendere più efficaci i controlli, il Patto ha lo scopo di evitare che passi avanti in graduatoria o paghi rette inferiori chi non ne abbia realmente diritto, in spregio dei tanti giovani realmente bisognosi di un sostegno economico che li aiuti a iniziare e affrontare il loro percorso universitario.

I controlli, concentrati sulle posizioni anomale caratterizzate da indici di pericolosità, riguardano l’effettiva situazione reddituale e patrimoniale del nucleo familiare di ciascun studente selezionato.

Chi sarà scoperto con una posizione irregolare dovrà restituire i benefici indebitamente incamerati (borse di studio, esenzioni universitarie, alloggi, buoni pasto, agevolazioni nei trasporti, ecc.) e, ove ne ricorrano i presupposti, verrà segnalato all’Autorità Giudiziaria per gli eventuali profili penali.

La strategia è chiara: unire le forze per perseguire più efficacemente obiettivi di equità sociale, tutelando le reali fasce deboli.

L’effetto desiderato è duplice: di prevenzione, per far conoscere a chi si appresta a chiedere prestazioni agevolate legate al diritto allo studio che esistono forme di controllo preventivo e successivo delle dichiarazioni presentate, e di contrasto agli abusi nel settore particolarmente sensibile degli aiuti ai più bisognosi per poter godere appieno di uno dei diritti fondamentali, quello alla possibilità di ottenere una formazione universitaria indipendentemente dalla propria situazione economica sfavorevole.

Il Protocollo d’Intesa siglato oggi è la dimostrazione tangibile dell’importanza che l’Università di Trento e la Guardia di Finanza riconnettono al dovere sociale e istituzionale di tutelare i più deboli nell’accesso al diritto allo studio, prevenendo e contrastando gli abusi frutto di false dichiarazioni sulla propria situazione economica effettiva.

Il Protocollo d’intesa siglato oggi rappresenta la naturale prosecuzione di un percorso di collaborazione con l’Ateneo trentino, avviato con la lotta contro gli affitti in nero, che ha già consentito alle Fiamme Gialle del Trentino Alto Adige di conseguire risultati di rilievo.

Non solo repressione ma anche prevenzione, tramite la predisposizione di un vademecum denominato “Guida affitti: guida di sopravvivenza al mondo degli affitti per studenti universitari”, redatto dall’Unione degli Universitari, dall’Università e dall’Opera Universitaria di Trento con il contributo della Guardia di Finanza. 

Si tratta di una guida pratica per orientare gli studenti su come trovare casa, quali sono le corrette modalità di locazione, conoscere come accedere agli alloggi convenzionati, fruire delle previste agevolazioni fiscali e, da ultimo, come rilevare e segnalare alla Guardia di Finanza situazioni sintomatiche di affitti in nero.