Franco Cardini durante la sua lezione. Foto di Giovanni Cavulli, archivio Università di Trento.

Formazione

EUROPA E ISLAM

La lezione inaugurale del professor Franco Cardini al Centro di Alti Studi Umanistici UniTrento

28 novembre 2018
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Manuel Fauliri
Marta Romani
di Manuel Fauliri e Marta Romani
Dottorandi del corso Culture d'Europa. Ambiente, spazi, storie, arti, idee dell’Università di Trento.

“Europa e Islam: repetita iuvant?” è il titolo della lezione inaugurale tenuta da Franco Cardini, già professore presso l’Università di Firenze e attualmente membro del Consiglio scientifico della Scuola Superiore di Studi storici di San Marino, oltre che direttore di ricerca presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e Fellow della Harvard University. 

Con questa domanda provocatoria Cardini ha aperto il suo intervento, volto a riflettere sui rapporti di incontro e scontro, nel corso del tempo, tra Occidente e mondo musulmano e su cui sussistono malintesi di fondo che è bene chiarire e ancora meglio sarebbe cancellare. Vari temi, ampi e complessi, sono stati toccati nel corso della relazione in cui è emerso un punto di vista molto articolato e ricco di spunti di riflessione. È stato evidenziato infatti come la percezione che l’opinione pubblica, mutuata dai mass media, ha del mondo musulmano sia profondamente falsata e fuorviante. 

I rapporti tra Occidente e Islam, troppo spesso presentati come ostili, sono al contrario di lunga data. Cardini ha infatti sottolineato la permeabilità dell’Islam rispetto all’Occidente, in particolare a partire dal XV secolo quando si sviluppa uno spirito di emulazione accompagnato da un senso di inferiorità nei confronti del mondo occidentale, visto fino ad allora come barbaro, capace di realizzare però macchine utilissime, prima fra tutte la stampa. Ha dunque passato in rassegna vari passaggi fondamentali nella lunga storia dei rapporti tra il mondo occidentale e il mondo musulmano, dalla spedizione di Napoleone in Egitto nel 1798, alla fine del califfato ottomano, dissolto dopo il primo conflitto mondiale, per arrivare alla storia più recente con i nazionalismi, o ancora le esperienze socialiste stroncate dalle potenze occidentali che hanno preferito sostenere il fondamentalismo e i gruppi jihadisti piuttosto che cedere terreno nel Great Game tra potenze mondiali.

Ripercorrere la storia dei rapporti tra il mondo occidentale e il mondo musulmano permette dunque di percepire quanto assurdo sia ritenere che ci sia in corso una guerra di religione o di civiltà. Tuttavia, le vicende successive all’11 settembre 2001 hanno fatto riemergere una serie di pregiudizi in Occidente, come ad esempio l’idea che Occidente e Islam sarebbero stati nemici storici reciproci, o l’idea che l’Islam si sarebbe imposto solo con la forza guerriera a differenza della pacifica diffusione della proposta cristiana agli altri popoli. Tutti pregiudizi frutto di una visione storica distorta, superficiale e pericolosa che fomenta odio e malintesi; ma forse proprio per dissolvere le tenebre della paura figlia dell’ignoranza, davvero repetita iuvant.

La decisione di dare l’avvio ai lavori con un intervento del professor Cardini, che nei suoi studi si è da sempre occupato del rapporto tra Occidente e Oriente, rispecchia la vocazione principale del CeASUm, ossia la volontà di indagare e porre al centro della ricerca gli scambi, le influenze, le interazioni e anche gli scontri tra le culture europee e le culture “altre” in una prospettiva molto ampia anche a livello diacronico. L’attività del CeASUm si concentrerà, oltre che sulla ricerca, anche sull’organizzazione di iniziative di alta formazione, rivolte in particolar modo ai dottorandi, e ad attività di disseminazione e diffusione della ricerca accademica verso un pubblico più ampio. Per definire e attuare tali progetti saranno attivati cinque diversi laboratori, oltre ad un nuovo corso di dottorato internazionale.

Il 23 ottobre 2018 presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento ha avuto luogo la lectio inauguralis del Centro di Alti Studi Umanistici (CeASUm). Il Centro è nato nella primavera del 2018 nell’ambito del progetto di eccellenza del Dipartimento finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR). L’incontro è stato introdotto dal professor Maurizio Giangiulio, coordinatore del CeASUm e delegato per il Collegio Bernardo Clesio.