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Internazionale

Trento, Eichstätt, Barcellona

Esperienze di doppia laurea in Europa: Ilaria Pietropoli racconta il suo percorso internazionale con UniTrento

27 febbraio 2019
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di Ilaria Pietropoli
Laureata magistrale in Sociologia e ricerca sociale, dottoranda presso la Scuola in Scienze Sociali dell’Università di Trento.

Dopo il percorso liceale, la scelta universitaria non è stata semplice ma ho pensato che l’ottica interdisciplinare offerta dal Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale potesse fare al caso mio. Studiare sociologia a Trento vuol dire formarsi all’interno di un Ateneo di qualità, dove didattica e ricerca ottengono spesso risultati positivi in classifiche nazionali e internazionali. La qualità è assicurata anche dall’internazionalizzazione delle proposte educative che permettono agli studenti di vivere un’esperienza di studio o di tirocinio all’estero. Fra i tanti percorsi offerti dall’Università di Trento, ho scelto di usufruire del programma Doppia Laurea  che ha come obiettivo quello di ottenere, a fine percorso, un unico titolo riconosciuto in entrambi gli atenei coinvolti. Ho  deciso di partire per la Germania durante l’ultimo anno della triennale potenziando, in vista della mia partenza, le  mie competenze linguistiche anche attraverso i corsi di tedesco offerti dal Centro Linguistico di Ateneo.

La mia destinazione  è stata una cittadina fra Monaco e Norimberga, Eichstätt, che quando sono arrivati gli studenti si è riempita di voci e di colore. Un team di studenti e studentesse mi ha aiutato a risolvere problemi quotidiani, ad esempio compilare l’assicurazione sanitaria e il piano di studi. Inoltre, mi hanno supportato nella ricerca di un alloggio prima della partenza e hanno organizzato spesso momenti di svago e di incontro. Ognuno di noi studenti internazionali era affidato “alle cure” di un Buddy volontario che, nei primi mesi, è stato fondamentale per capire come, ad esempio, fare la tessera della mensa, ritirare i libri in biblioteca, iscriversi agli esami e che si è trasformato durante il corso dell’esperienza, in una bella amicizia per molti.

All’estero, mi sono confrontata con una didattica completamente diversa da quella cui ero abituata, fatta in prevalenza di lezioni frontali in aule colme di studenti ed esami che avvenivano in forma o scritta o attraverso un minuzioso orale. In Germania, oltre alla lezione canonica, vi erano delle ore seminariali dove gli studenti, preparati attraverso una lettura critica dei testi scelti, erano parte attiva del dibattito, guidato dal docente. Anche in fase di valutazione lo studente era chiamato a essere più attivo attraverso gli Hausarbeiten, tesine di ricerca e di approfondimento scientifico su un tema trattato in classe. Sebbene difficile, l’incontro con questa nuova metodologia mi è stato molto utile per sviluppare lo spirito critico di fronte a un testo, per sintetizzare ed esporre in maniera chiara pensieri ragionati, per sviluppare organicamente una tesina.La mia permanenza a Eichstätt è durata un anno e culminata con la scrittura di una tesi triennale in lingua tedesca relativa alle politiche di conciliazione, che agevolano gli studenti e le studentesse con figli nelle università tedesche.

Il periodo  all’estero era stato così bello che già pensavo a come ripeterlo. Una Doppia Laurea magistrale a Barcellona presso una delle università d’eccellenza spagnole, l’Università Pompeu Fabra, è stato uno dei motivi che mi ha spinto a rimanere all’Università di Trento per gli studi della laurea magistrale in Sociologia e ricerca sociale. L’esperienza si è rivelata ancora più stimolante di quella tedesca perché arricchita dal melting-pot culturale in cui ci si immerge inevitabilmente quando si vive a Barcellona. Non solo l’università ma la città stessa è stata per me occasione di crescita personale e professionale come sociologa.  La comunità universitaria era ricca e vitale e io vi ho preso parte in vari modi: ho partecipato al coro dell’università, ho sfruttato le possibilità spesso gratuite di escursioni, visite a musei e teatri messe a disposizione per noi studenti internazionali, ho partecipato ad iniziative di volontariato rivolte a bambini che, nati in situazioni economiche svantaggiate potevano, con il nostro supporto, fare sport, andare in biblioteca, visitare un museo, o suonare uno strumento musicale.

Città ricca di iniziativa, Barcellona mi ha lasciato tanta gioia e voglia di fare mentre il percorso di studi intrapreso mi ha indirizzato sempre più verso un interesse per la ricerca sociale. Tempo quindi di tornare a casa e, con gli esami finiti, tempo di ripartire verso Vienna, dove, mentre ero intenta a redigere la mia tesi di magistrale, ho svolto un tirocinio di dieci mesi presso l’Agenzia Europea per i diritti fondamentali. Mi sono occupata di ricerca e analisi dati nell’ambito della difesa e promozione dei diritti umani. Le porte di questo tirocinio si sono aperte grazie a ciò che ho raccolto durante l’esperienza universitaria a Trento, arricchita da lunghi periodi all’estero che, non solo mi hanno permesso di poter stilare un curriculum nutrito, ma soprattutto mi hanno permesso di imparare ad applicare la sociologia ai temi e alle problematiche di società differenti, nel tentativo di fornire chiavi di lettura per risolvere problemi urgenti e complicati. Soprattutto, queste esperienze sono state motivo di crescita personale e mi hanno insegnato, in maniera pratica, a guardare il mondo con occhi sempre differenti, arricchiti da vari punti di vista. L’unico obiettivo non raggiunto? Non ho ancora imparato a far stare tutto in un leggero bagaglio a mano!