Career Fair 2019, foto Giovanni Cavulli, archivio Università di Trento

Orientamento

Incontrare il mondo del lavoro

Più di 3000 studenti e studentesse e giovani laureati e laureate UniTrento a Career Fair 2019

17 aprile 2019
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Alessandra Amadori
di Alessandra Amadori
Studentessa del corso di laurea in Scienze e tecnologie biomolecolari dell'Università di Trento, collabora con il Servizio Orientamento come studentessa orientatrice.

La seconda edizione dell’evento di Ateneo Career Fair, che si è svolto lo scorso 3 aprile, ha consentito a più di tremila studenti e studentesse, alumni e alumne dell’Università di Trento di interagire con la realtà del mondo del lavoro, mettendoli in diretto contatto con oltre duecento aziende, italiane ed estere, di medie e grandi dimensioni, provenienti da tutti i settori economici e dal mondo non profit. Durante tutta la giornata si sono svolti colloqui e presentazioni, creando una sorta di luogo d’incontro dedicato all’orientamento al lavoro e alla domanda e offerta di impiego.
Tra le numerose aziende presenti ne sono state intervistate alcune per capire meglio cosa stessero cercando, ed ecco il quadro che ne emerge. 

Il grande network internazionale PwC - presente in più di 174 paesi nel mondo che si occupa di servizi di revisione e di consulenza strategica, legale e fiscale alle imprese -  ha dichiarato di essere alla ricerca di personale, ma di non voler riduttivamente reclutare solo neolaureati e neolaureate in Economia, Giurisprudenza, Finanza o Gestione d’impresa; anche i matematici e i fisici possono costituire candidati ideali.
Il gruppo Poli, impresa trentina ormai di rilievo nazionale nel business della grande distribuzione, è interessato a profili nell’ambito del mondo analitico (analisi dei dati, dei numeri, reporting) e quindi cerca matematici, ingegneri, statistici e studenti e studentesse di Economia e Management. 
Il colosso multinazionale francese L’Oreal invece, specializzato in cosmetici e prodotti di bellezza, non cerca ruoli specifici, ma giovani da inserire in tutti gli ambiti.
Itas Mutua, compagnia assicuratrice di origini trentine, attinge a diverse tipologie di profilo tra cui economisti, giuristi e matematici, ma non esclude altre figure che in vario modo possono avere attinenza col settore economico. La Sportiva - un’azienda trentina leader mondiale per le calzature da arrampicata sportiva e ai vertici per la produzione di abbigliamento tecnico da montagna -  è alla ricerca di profili nell’ambito di ricerca e sviluppo (modellisti e designers), con particolare focus su economisti dell’area marketing, ambito commerciale, amministrazione, finanza e qualità, ambiente e sicurezza.
Zobele group -  ditta di origini trentine specializzata nei prodotti per l’igiene della casa, per la salute e la cura personale -  ha interesse per ingegneri dei materiali, gestionali, meccatronici, tecnici e industriali. Infine, Tetra Pak, multinazionale svedese per il confezionamento degli alimenti, ricerca ingegneri meccatronici, dell’automazione, della programmazione software, gestionali, dei materiali, dell’informazione e neolaureati e neolaureate in Data Science.

Ma al di là dei profili, quali sono le caratteristiche dei candidati e delle candidate ideali per queste aziende? La risposta è stata univoca: i voti sono importanti, dimostrano l’impegno, ma non bastano. Servono competenze trasversali come elasticità mentale, dinamicità, comportamentale e fisica, creatività, affidabilità, curiosità e passione per il settore dell’azienda. Inoltre, i candidati e le candidate devono essere “imprenditori” dei propri progetti, quindi più che la competenza specifica acquisita, hanno rilevanza la passione, la tenacia, le capacità di problem solving. Occorre essere pronti ad ampliare le proprie competenze: quindi imparare a gestire un problema di produzione, sapersi relazionare con operai e addetti alla qualità, essere pronti a cambiare ruolo nel corso della vita. Infine, diventa sempre più determinante la competenza linguistica: l’inglese è il linguaggio sia degli affari che della ricerca, quindi occorre lanciarsi il prima possibile in un’esperienza di soggiorno all’estero che dimostri internazionalità e indipendenza.

Si percepisce ancora troppa distanza tra istanze del mondo del lavoro e formazione fornita dall’università? Le aziende estere o di grandi dimensioni come PwC, Tetra Pak e L’Oreal trovano normale l’esistenza di un distacco tra ciò che l’azienda ricerca e il ruolo che il neolaureato ritiene di dover interpretare. Un ottimo mezzo universitario per avvicinare le due realtà è il “project work”, un sistema di apprendimento che si basa sulla “messa alla prova” degli studenti e delle studentesse su obiettivi prefissati in contesti reali. Tutto ciò consente anche di tessere relazioni con aziende circostanti. In questo senso, Tetra Pak ha istituito il “future talent program”, un processo di formazione completa dedicato ai neolaureati e alle neolaureate della durata di 2 anni che guida i neoassunti alla scoperta degli ambiti più importanti dell’azienda. Per quanto riguarda l’opinione delle aziende trentine Itas Mutua, Zobele, Poli e La Sportiva è emerso come i corsi di laurea di area scientifica siano più coinvolte in progetti pratici rispetto a quelli umanistici, che finora si sono mantenuti più distanti dal mondo aziendale. Ciò che i giovani in cerca di lavoro devono imparare a comprendere, aggiungono, è che occorre mostrare interesse per la specificità della ditta alla quale ci si rivolge. Insomma, essere mentalmente aperti è una dote, ma è necessario focalizzare i propri obiettivi. Di cruciale importanza è quindi la decodifica delle esigenze di ragazzi e ragazze e il fatto di renderle specifiche per il futuro inserimento pratico.

E gli studenti e le studentesse e i giovani laureati e laureate presenti alla giornata quali spunti utili hanno ricavato? Tutti gli intervistati e le intervistate ci hanno detto che hanno cercato di comprendere quanto il proprio corso di laurea e la propria formazione fossero spendibili per eventuali assunzioni e quali fossero le tempistiche per procedere a una assunzione o per organizzare un tirocinio. Alcune aziende sono riuscite a colpirli più di altre, in quanto si sono concentrate sulle caratteristiche che ricercano nei candidati e nelle candidate, piuttosto che sul profilo di formazione. Contemporaneamente, hanno indicato quale fosse l’approccio migliore in vista di un inserimento nella loro azienda, prestando però anche molta attenzione ai desideri del singolo studente, quindi indagando quali delle posizioni libere potessero interessarlo.
Nel complesso dunque, la possibilità di parlare con tutte queste realtà concentrate in un unico luogo è stata vissuta come una preziosa opportunità per poterle confrontare in maniera diretta e per farsi conoscere da numerosi potenziali datori di lavoro.