L’Europa e i giovani: istruzioni d’uso. Archivio Università di Trento

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L’Europa e i giovani: istruzioni d’uso

Tre incontri in memoria di Antonio Megalizzi. Prossimi appuntamenti 10 e 17 maggio

3 maggio 2019
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di Chiara Naddeo
Studentessa della Scuola di Studi Internazionali dell’Università di Trento

"L'Europa e i giovani: istruzioni d'uso" è un ciclo di tre incontri che noi studenti della Scuola di Studi Internazionali dell’Università di Trento abbiamo organizzato, in collaborazione con la Biblioteca Comunale di Trento, in memoria del nostro amico e compagno di corso Antonio Megalizzi, scomparso nell’attentato terroristico di Strasburgo dello scorso dicembre. Due sono le caratteristiche che più ci hanno colpito di Antonio: il suo amore per l’Unione europea, e il desiderio di raccontarla in modo chiaro e accessibile a tutti. Condividendo i suoi ideali, la sua missione è adesso diventata la nostra. Con “L’Europa e i giovani: istruzioni d’uso” speriamo di instaurare un dialogo con la comunità locale circa l’Unione europea, il suo funzionamento e il modo in cui influenza la nostra vita quotidiana. Il nostro scopo non è insegnare, ma piuttosto fornire gli strumenti per capire cosa fa l'Europa per noi e cosa può fare ognuno di noi per l'Europa.

Lo scorso 12 aprile si è tenuto il primo incontro intitolato “Sfide future”. Abbiamo deciso di avviare il ciclo di eventi partendo dalla fondazione dell’Unione europea (UE) fino ad arrivare alle sfide che pensiamo rappresentino gli ostacoli principali al suo sviluppo futuro: la Brexit e la crisi migratoria.

L’Unione nasce alla fine della Seconda guerra mondiale con lo scopo di garantire pace duratura nel continente devastato dai conflitti del Ventesimo secolo. Un progetto riuscito, tanto che nel 2012 l’UE ha ricevuto il premio Nobel per la pace. La fusione della produzione di carbone e acciaio fu il primo passo verso l’Unione che conosciamo oggi: nel 1951 Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi fondarono la Comunità europea del carbone e dell'acciaio. Negli anni seguenti, la Comunità si allargò sempre di più, coinvolgendo altri Stati e settori, fino a raggiungere importanti traguardi d’integrazione come la Convenzione di Schengen entrata in vigore nel 1995, che ha progressivamente introdotto la libertà di circolazione nei paesi membri per i cittadini europei, e l’adozione della moneta unica nel 2002. Oggi, l’Unione europea conta 28 Stati membri che hanno raggiunto un profondo livello di integrazione economica e sociale.

Tuttavia, la crisi finanziaria del 2008 frena questo processo. Il PIL dell’eurozona scende di 4 punti percentuali, mentre il numero di disoccupati raggiunge la cifra record di 23 milioni. La crisi migratoria scoppiata a seguito di numerosi conflitti in Medio Oriente ha ulteriormente minacciato la stabilità del continente. Nel 2015, oltre un milione di richiedenti asilo sono stati registrati nell’UE, mettendo a dura prova il sistema di accoglienza europeo. Durante questo periodo di precarietà crescono le forze euroscettiche, che approfittano della confusione e dell’insicurezza dei cittadini europei per mettere in dubbio l’operato dell’Unione. Ed è così che il 23 giugno 2016, al quesito “"Il Regno Unito deve continuare a essere un membro dell'Unione europea o lasciare l'Unione europea?", il popolo britannico risponde “leave”, lasciare, dando il via alla cosiddetta Brexit. La Brexit ha dimostrato quanto intricate siano diventate le relazioni commerciali e politiche tra i paesi membri, e quanto sia complicato, se non impossibile, districarle. A tre anni dal referendum non è stato ancora raggiunto un accordo di recesso tra il Consiglio europeo e il Regno Unito che hanno rinviato la decisione al prossimo 31 ottobre.

In questo contesto, pensiamo sia importante ricordare le origini dell’Unione europea. Infatti, le crisi dell’ultimo decennio ci hanno fatto perdere di vista il motivo per cui l’Unione è stata costruita. Gli Stati europei hanno messo da parte la loro sovranità per creare un’istituzione che, seppur imperfetta, ha abolito barriere fisiche e culturali, ed ha stabilito la pace duratura in un continente travagliato dai conflitti. Come dimostra la Brexit, abbandonare il progetto europeo non risolverà la crisi che stiamo attraversando. Piuttosto, bisogna insistere per una maggiore integrazione, e soprattutto informare i cittadini europei dei loro diritti e doveri.

I prossimi incontri del ciclo “L’Europa e i giovani: istruzioni d’uso” si terranno il 10 e 17 maggio alle 18.00 presso la Sala degli Affreschi della Biblioteca Comunale di Trento (via Roma, 55). Il 10 maggio parleremo delle elezioni del Parlamento europeo che si terranno il 26 maggio, mentre il 17 maggio illustreremo i progetti che l’UE ha organizzato per i suoi cittadini.