Il team UniTrento in Silicon Valley. Archivio Università di Trento.

Innovazione

Dieci giorni nella Silicon Valley

L’esperienza del team UniTrento vincitore del Vertical Innovation Hackathon

28 maggio 2019
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di Giulia Castelli
Laureata in Giurisprudenza UniTrento, collabora con l’Ufficio Web, social media e produzione video dell'Ateneo.

Dopo due giorni trascorsi a progettare al Techpark di Bolzano, culla dell’innovazione altoatesina, il team UniTrento ha presentato il progetto Smart Bivouac al Vertical Innovation Hackathon.  La squadra è composta da Carlotta Tagliaro, Andrea Dalla Costa e Alberto Bombardelli, studenti del terzo anno del corso di Informatica, e Francesco Ballerin, studente al secondo anno di Matematica.  La loro idea - una piattaforma che permette di prenotare i bivacchi sulle montagne dell'Alto Adige - ha riscosso molto successo ed è stata premiata dalla giuria col primo premio: un viaggio nella Silicon Valley. Abbiamo fatto qualche domanda ai vincitori, appena tornati dagli Stati Uniti.

Com’è nato il vostro progetto? A chi è destinato e come funziona l’applicazione?

Abbiamo partecipato al Vertical Innovation Hackathon il 16 e 17 novembre 2018. Con nostro grande stupore, tanto che all'inizio avevamo capito male il nome del gruppo vincitore, abbiamo vinto e abbiamo avuto la possibilità di andare a San Francisco a visitare alcune delle maggiori aziende nel settore informatico della Silicon Valley. Il nostro progetto si chiama Smart Bivouac ed è nato dall'idea di creare un'applicazione Open Source in grado di aiutare le persone in Alto Adige nel loro lavoro e nella vita quotidiana. Inoltre, ci piaceva l’idea di connettere la natura con il mondo informatico in modo sostenibile e innovativo. Dal momento che il turismo nelle montagne dell’Alto Adige è in forte espansione abbiamo deciso di concentrare i nostri sforzi in questo ambito. Così è nato Smart Bivouac, una piattaforma smart che permette di prenotare dei posti nei bivacchi di montagna, ottenere alcune importanti informazioni (come tempo meteorologico, temperatura, vento) tramite dei sensori posizionati all'interno e all'esterno del rifugio. Il nostro scopo era quello di evitare il sovraffollamento dei bivacchi, infatti potrebbe non essere piacevole trovarsi a certe altitudini di notte senza un posto dove dormire. Inoltre abbiamo iniziato a pensare alla possibilità di mettere alcuni gate agli inizi dei parchi naturali che, se in possesso di particolari autorizzazioni (ad esempio nel caso di persone portatrici di handicap), potrebbero essere aperti con un semplice click consentendo l'accesso a questi bivacchi anche a persone con difficoltà nel camminare.

Il premio della competizione era un viaggio in Silicon Valley. Com’è andata?

La settimana scorsa siamo tornati dal nostro viaggio a San Francisco. Abbiamo passato 10 giorni in California: i primi 3 giorni accompagnati da Simon Phipps, presidente della Open Source Initiative, programmatore e sostenitore dell'open source, gli altri 7 abbiamo visitato alcune famose aziende americane. Siamo stati nelle sedi di Mozilla, Google, Facebook nella Silicon Valley, Twitter, Wikimedia Foundation e SomaFM (una radio locale) a San Francisco e TwitTV a Petaluma. È stata un'esperienza fantastica. I campus di Facebook e Google sono pazzeschi, ci sono piscine con le onde, una quindicina di ristoranti diversi, laboratori per il legno, centri estetici: tutto dentro il posto di lavoro. È una concezione del lavoro totalmente diversa rispetto all'Italia, il dipendente viene coccolato e al tempo stesso è portato a passare quanto più tempo possibile in questi magnifici campus. Invece per quanto più piccole le sedi di Mozilla, SomaFM e TwitTV trasmettono passione: chi ci lavora è spinto dalla volontà di creare un prodotto di qualità, che possa essere utile o divertire l'utente. Sono realtà diverse tra loro, ma tutte molto interessanti.

Proverete a sviluppare l’applicazione?

Purtroppo non abbiamo avuto l'occasione di presentare il nostro progetto in modo organico. In alcuni casi abbiamo accennato a quanto fatto. In futuro speriamo di realizzare un prototipo migliore e perché no, nel caso ci fosse la possibilità, mettere veramente in funzione Smart Bivouac sui bivacchi alto atesini e non solo.