Cerimonia di premiazione. ©Segretariato generale della Presidenza della Repubblica

Formazione

Il mercato del lusso durante la crisi economica

Premio Damiani alla tesi di laurea di Claudio Del Nobletto alla presenza del Presidente Mattarella

3 giugno 2019
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di Claudio Del Nobletto
Laureato in European and International Studies (MEIS) dell’Università di Trento, lavora a Roma all’Agenzia ICE dove si occupa di attrazione investimenti esteri.

La crisi economica e finanziaria del 2008 ha comportato una necessaria ristrutturazione da parte di tutti i settori dell’economia e non è stato da meno per il mercato del lusso, uno dei mercati trainanti dell’economia italiana che racchiude comparti che vanno dall’alta moda ai gioielli, dalle auto di lusso agli yacht . La crescita significativa che l'industria del lusso ha vissuto negli ultimi venti, trent’anni è stata accompagnata dalla cosiddetta ‘democratizzazione del lusso’, che ha reso i prodotti di questo mercato decisamente più accessibili di quanto non fossero in passato, spesso abbassando i prezzi di vendita in modo da attrarre una più ampia platea di acquirenti, seppur mettendo a rischio lo status del brand. Di conseguenza, le aziende del settore si sono trovate a dover fronteggiare, allo stesso tempo, la necessità di mantenere una condizione elitaria del proprio brand nonostante la più elevata accessibilità dei prodotti di lusso, ma, soprattutto, l’impellente esigenza di far quadrare i conti economici al di là di quello che sarebbe stato l’inizio della recessione economica.

Ciò che il difficile contesto economico in questione ha immediatamente colpito è stato il comportamento dei consumatori nei confronti dei beni di lusso. Se, da un lato, gli acquirenti della classe media hanno dovuto ridurre i propri acquisti nel settore per evidente perdita di ricchezza pro-capite, è degno di nota il fatto che sia stato registrato un calo degli acquisti anche da parte di consumatori facoltosi, azione intesa come un modo per manifestare solidarietà. In un tale contesto, le aziende del lusso hanno cominciato a identificare nuove e ulteriori fasce di consumatori così da poter espandere la propria clientela. Il risultato di questa operazione ha fatto sì che venissero inclusi, fra gli altri, anche i cosiddetti consumatori escursionisti, ovvero coloro che seppur soliti non vagare per le vie del mercato del lusso, rappresentavano una cospicua fonte di reddito poiché quantomeno interessati a quei prodotti accessibili, o, meglio, ‘democratici’, sempre più diffusi.

Accanto a importanti strategie aziendali di diversificazione del proprio ventaglio di prodotti, la chiave di svolta che ha consentito alle aziende del lusso di poter avviare un’azione di contrasto contro gli effetti negativi della recessione può ritrovarsi nello stesso carattere globale della crisi economica. L’internazionalizzazione delle imprese del lusso, infatti, sta sempre più diventando parte integrante del business plan aziendale per via della necessità di soddisfare la crescente domanda proveniente dai paesi emergenti, soprattutto i paesi asiatici e, in particolare, il mercato cinese. A questo imporsi nello scenario internazionale dei consumatori del lusso asiatici, le aziende di tutto il mondo hanno risposto con forti strategie di marketing internazionali, in modo da poter combattere la crisi economica e allo stesso tempo superarla aumentando addirittura i profitti annuali.

L’importanza di essere presenti a livello globale è stato considerato il motivo per cui Louis Vuitton e Gucci, i due più importanti luxury brand nel 2008, 2009 e 2010, sono stati più resistenti al periodo di crisi economica rispetto al resto delle aziende del lusso. Pertanto, queste due società leader mondiali costituiscono un importante esempio di come il grado di internazionalizzazione di un'azienda del settore possa rappresentare il segno distintivo per superare un periodo di recessione economica. Tuttavia, un certo grado di localizzazione sarà sempre inevitabile, semplicemente perché, da un lato, devono essere garantiti elevati standard di distribuzione e servizio clienti in tutte le sedi globali e, dall’altro, si continuerà a far fede a sedi produttive locali dove vi è manodopera altamente specializzata simbolo del made in e, quindi, di alta qualità.

Un importante riconoscimento è stato conferito lo scorso marzo a Claudio Del Nobletto, laureato nel 2018 all’Università di Trento in European and International Studies (MEIS), percorso di laurea magistrale della Scuola di Studi internazionali. Del Nobletto ha ricevuto a Roma il premio di laurea Damiani   per la qualità e l’originalità della sua tesi. A consegnare il premio è stata Luisa Todini, presidente del Comitato Leonardo, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia a Palazzo Barberini dedicata alla “Giornata Qualità Italia”, durante la quale sono stati consegnati i premi Leonardo 2018. La sua tesi di laurea magistrale dedicata al tema “The luxury market in times of crisis”, svolta con il professor Stefano Schiavo della Scuola di studi internazionali, ha convinto la giuria del Premio Damiani, uno dei premi di laurea conferiti dal Comitato Leonardo.