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Internazionale

Negli States con Fulbright

I quattro candidati UniTrento selezionati si preparano a partire. Ecco le loro storie

2 settembre 2019
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di Chiara Lombardo
in servizio presso la Divisione Relazioni Internazionali dell’Università di Trento.

Martina Cvajner, Marta Pilotto, Matteo Favilli e Gaia Grasselli sono i quattro candidati dell’Università di Trento selezionati dalla Commissione Fulbright per svolgere un periodo retribuito di formazione negli Stati Uniti, durante l’anno accademico 2019/2020, in diversi settori e a vari livelli (insegnamento, ricerca, studio). Abbiamo sentito i 4 vincitori, alcuni già in partenza, e raccolto i loro commenti.

Martina Cvajner, ricercatrice al Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive, vincitrice della Fulbright Distinguished Chair della durata di un semestre, presso l'Università di Pittsburg, commenta: “Da gennaio terrò un corso sull'analisi di genere nell'immigrazione, un’occasione preziosa d’insegnamento per verificare come un pubblico diverso recepisca le mie ricerche sul tema. Sarò ospitata dal Centro di Studi Europei dove potrò confrontarmi con colleghi di diverse discipline. Verrò inoltre coinvolta nelle attività di ricerca del gruppo di studi urbani e potrò quindi approfondire le mie ricerche sul ruolo delle differenze etniche nella vita urbana.”

Marta Pilotto, dottoranda in Studi Giuridici Comparati ed Europei, ha da poco iniziato la sua ricerca di 6 mesi come Fulbright Visiting Student Researcher presso il Center for Work, Health and Well-being della Harvard School of Public Health, uno dei 6 centri di eccellenza fondati dall'American National Institute for Occupational Safety and Health (NIOSH) nell'ambito del suo Total Worker Health Program. “Oggetto della mia ricerca di dottorato - sottolinea – è la salute e sicurezza sul luogo di lavoro; in particolare studio come i cambiamenti tecnologici e i nuovi modelli produttivi richiedano un’attenta riconsiderazione del quadro giuridico di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori per garantire una prevenzione efficace anche nei confronti dei cosiddetti ‘rischi psicosociali’, come lo stress lavoro correlato e il burn-out. Ho deciso di adottare una prospettiva interdisciplinare, avvicinandomi da un lato alla psicologia del lavoro e dall'altro agli studi sui modelli di organizzazione aziendale.

Vincere una borsa di studio Fulbright non significa solo ottenere un finanziamento per il proprio periodo di ricerca in un'università americana, ma consente di entrare a far parte di una comunità a livello mondiale, caratterizzata dagli altissimi meriti accademici dei suoi membri e dalla salda consapevolezza dell'importanza dello scambio e della contaminazione multiculturale”.

In partenza a metà settembre, Matteo Favilli, studente della laurea magistrale in Innovation Management (MAIN) offerta congiuntamente con la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, che si è aggiudicato una delle 3 borse del Programma BEST (Business Exchange and Student Training). Anche attraverso il coinvolgimento di Enel, RDS, Mind The Bridge e Invitalia, BEST mira a rafforzare l’imprenditorialità giovanile italiana e l’innovazione tecnologica offrendo la frequenza di un mese di Startup School intensiva a San Francisco e un tirocinio di 5 mesi presso aziende della Silicon Valley.

“L’idea imprenditoriale su cui sono stato selezionato e che intendo sviluppare in California – commenta Matteo – si chiama 64Safety e ha come missione quella di ridurre gli infortuni sul lavoro utilizzando le moderne tecnologie per predire i rischi legati alle attività giornaliere dei lavoratori, diminuendo in primis i costi sociali derivanti da questi eventi. L’idea è nata dallo StartupLab organizzato dal CLab di Trento. Io e il mio team abbiamo deciso di continuare questa avventura, supportati anche dall’incubatore locale Hub Innovazione Trentino (HIT). Il team è composto, oltre che da me, da Gherardo Montemagni e Ilaria Bedin, studenti del MAIN, e da Davide Silvestri e Fabio Silvestri, studenti di Information and Business Engineering dell’Università di Trento. Ringrazio l’Università di Trento e la Scuola Superiore di Sant’Anna in quanto il corso di laurea magistrale MAIN è stata per me probabilmente la migliore esperienza didattica e pratica cui potessi aspirare”.

Last but not least, è il caso di dirlo, Gaia Grasselli, studentessa della laurea triennale in Comparative, European and International Legal Studies (CEILS), che sta trascorrendo negli States 5 settimane nell’ambito del programma del Dipartimento di Stato Americano SUSI (Study of the U.S. Institute for Student Leaders), rivolto a studenti di laurea triennale con particolare preparazione e interesse su una delle tematiche proposte annualmente dal bando, nel caso di Gaia, il civic engagement:

"Si può comprare un viaggio negli Stati Uniti, ma non si possono comprare le discussioni coi professori e gli speaker, i confronti in classe e fuori, le esperienze tanto del fascino quanto dei problemi reali di questa nazione, i giorni in famiglia, le attività di volontariato - dal costruire case all'assistere le comunità svantaggiate, e ogni singolo minuto speso con gli amici trovati qui, tanto europei quanto americani.

Il programma SUSI, per le possibilità uniche che offre, può sembrare una meta fin troppo distante, a cui non pensare nemmeno, ma dopo che ci ho pensato eccomi qui, tra la Carolina del Sud e Philadelphia, tra Charleston e Washington, a coltivare memorie e abilità che riporterò nel mio Paese e che marcheranno indelebilmente la mia carriera.

Non abbiate paura di pensare e provare: la posta in gioco è alta, ma nella nostra università non mancano persone all'altezza”.

Trascinati dall’entusiasmo di Gaia e seguendo il suo invito, invitiamo a nostra volta i lettori a consultare il sito della Commissione Fulbright  dove sono descritti nel dettaglio i bandi rivolti a studenti, ricercatori e docenti italiani.