Mercoledì, 27 novembre 2019

Da Heidelberg a Trento con 1,3 milioni di euro

Philipp Hans-Jürgen Hauke, primo vincitore di un finanziamento Horizon 2020-Erc che dall'estero sceglie UniTrento

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Per la prima volta in sei anni il vincitore di un finanziamento Horizon - Erc ha deciso di trasferirsi da un ateneo straniero all’Università di Trento.

Le risorse gli sono state assegnate dal Consiglio europeo della ricerca nell’ambito del programma Horizon 2020.

Philipp Hans-Jürgen Hauke, fisico tedesco di 36 anni, è arrivato al Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento come professore associato tramite una chiamata diretta. Il suo progetto (StrEnQTh - Strong Entanglement in Quantum many-body Theory) indaga le correlazioni quantistiche tra atomi ultrafreddi.
«Trento è un posto ideale dove svolgere la mia ricerca» dice Philipp Hauke. «Il centro Bec (Bose-Einstein Condensation) dell’Università di Trento e del Cnr ha una fama internazionale nel campo degli atomi ultrafreddi e con l’iniziativa Q@Tn esiste una forte spinta verso lo sviluppo di nuove tecnologie quantistiche. Inoltre abbiamo il centro europeo Ect* dietro casa, centro con cui mi aspetto forti collaborazioni, visto che una possibile applicazione delle mie ricerche riguarda lo studio di fenomeni di fisica nucleare e di alte energie».

Sandro Stringari, professore senior del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento, che dagli anni Novanta si occupa dei condensati di Bose-Einstein e dei gas ultrafreddi, chiarisce: «Gli atomi ultrafreddi esistono solo in laboratorio, ma studiarli è importante perché danno informazioni sul comportamento della materia a livello microscopico e a temperature prossime allo zero assoluto, dove il moto degli atomi è governato dalle leggi della meccanica quantistica. Possono offrire suggerimenti preziosi per lo sviluppo di nuovi materiali e di nuove tecnologie. L’arrivo a Trento di Philipp Hauke è destinato a rafforzare le attività di ricerca in queste nuove direzioni della fisica».

Il progetto, che ha preso il via ora e che proseguirà per quattro anni, adotta un approccio radicalmente nuovo allo studio della materia.

Con un team di sei giovani ricercatori (studenti del corso di laurea magistrale e di dottorato, oltre a un assegnista di ricerca) Hauke analizza come le correlazioni quantistiche danno luogo a nuove configurazioni della materia.

Sviluppa inoltre nuovi metodi, precisi e versatili, per la loro rilevazione e il loro controllo. L’obiettivo finale è la comprensione più profonda delle questioni di fisica fondamentale riguardanti il comportamento microscopico della materia e la creazione di una base teorica per il possibile sviluppo di nuove tecnologie.