Bristol (UK), foto Adobe Stock

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Come le città rispondono al cambiamento climatico

Gli interventi di pianificazione adottati: uno studio che ha ricevuto il Premio José Maria Sarriegi

27 gennaio 2020
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Davide Geneletti
di Davide Geneletti
Professore associato al Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica (DICAM) dell'Università di Trento.

In tutto il mondo le città sono la causa principale del cambiamento climatico, ma possono anche partecipare agli sforzi tesi a risolvere il problema. In Europa le città costituiscono la fonte di gran parte delle emissioni di gas serra, e i loro abitanti sono sempre più esposti ai pericoli connessi con il clima. Tuttavia, attraverso opportuni interventi di pianificazione, le città possono ridurre la propria impronta di carbonio e contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell'Accordo di Parigi sul cambiamento climatico.

Questo studio ha analizzato lo stato attuale della "pianificazione per il clima" delle città europee esaminando un campione di 885 aree urbane nell'UE a 28. Per ciascuna area urbana sono stati raccolti ed esaminati tutti gli strumenti di pianificazione contenenti specificamente misure di mitigazione o di adattamento al cambiamento climatico. Le misure di mitigazione sono azioni volte a ridurre le emissioni di gas serra (per esempio limitando l'uso delle auto private), mentre le misure di adattamento mirano a ridurre la vulnerabilità agli effetti del cambiamento climatico (per esempio rendendo le infrastrutture più sicure). I piani esaminati sono stati classificati in base al loro allineamento alle politiche territoriali (locali, nazionali e internazionali) e ad altre poilitiche sul clima. Sono stati quindi individuati tre tipi distinti di piani sul clima: piani concepiti autonomamente; piani redatti per ottemperare a normative nazionali; piani sviluppati per reti internazionali sul clima.

I risultati raggiunti mostrano un ampio margine di variazione tra i paesi e, in generale, lo sviluppo di un numero maggiore di piani nelle città del centro e nord Europa. Stando all’analisi condotta, in particolare, i fattori che possono influire sullo sviluppo di piani climatici per le città sono le dimensioni della città, le leggi nazionali e le reti internazionali. Per fare un esempio, circa l'80% delle città con più di 500.000 abitanti ha un proprio piano generale di mitigazione e/o di adattamento al cambiamento climatico. Rispetto alle città di paesi privi di una legislazione nazionale cul clima, nelle città dei quattro paesi dotati di tale legislazione, ovvero Danimarca, Francia, Slovacchia e Regno Unito, vi sono il doppio di probabilità che siano adottati piani locali di mitigazione, e cinque volte più probabilità che siano elaborati piani locali di adattamento. L'integrazione delle misure di mitigazione e adattamento è diversa da un paese all'altro e si può osservare principalmente nei due paesi in cui l'adozione di piani climatici locali è obbligatoria, vale a dire in Francia e nel Regno Unito. Infine, i piani locali per il clima predisposti per le reti climatiche internazionali si trovano per lo più nei molti paesi in cui i piani autonomi sono meno comuni.

I risultati dello studio hanno rilevanza internazionale poiché fungeranno da guida e supporto ai processi decisionali necessari per la pianificazione climatica e lo sviluppo di politiche a livello nazionale, dell’UE e globale, perché si fondano sulle conoscenze ad oggi più vaste e aggiornate in materia di pianificazione locale sul clima.

[Traduzione dall’inglese di Paola Bonadiman]

Davide Geneletti è uno dei 30 autori dello studio scientifico "How are cities planning to respond to climate change? Assessment of local climate plans from 885 cities in the EU-28". Lo studio ha ricevuto il José María Sarriegi Major Catastrophe Research Award, alla prima edizione del premio, dalla Fundación Aon España e dal Catastrophe Observatory.
Il premio “José María Sarriegi” è stato istituito dalla Fundación Aon España e dal Catastrophe Observatory per attribuire un riconoscimento al miglior prodotto della ricerca accademica nell’ambito della gestione delle calamità naturali pubblicato nei due anni antecedenti all'assegnazione del premio in una rivista scientifica specializzata. Il tema di quest'anno è il cambiamento climatico.
La cerimonia di premiazione si è svolta il 7 novembre scorso durante il simposio del Catastrophe Observatory, presieduto a titolo onorario dalla Regina di Spagna, nel campus dell'Università della Navarra, a Madrid.


How are cities planning to respond to climate change?
The role of big cities in solving the problem. The study that received the José María Sarriegi Award

by Davide Geneletti
Associate Professor at the Department of Civil, environmental and mechanical engineering (DICAM) of the University of Trento

Cities around the world are the main cause of climate change, but can also be part of the solution. In Europe, cities represent the source of substantial greenhouse gases emissions, and their inhabitants are increasingly exposed to climate-related hazards. However, through proper planning interventions, cities can reduce their carbon footprint and contribute to the achievement of the targets of the Paris Agreement on climate change.

In this study, we analysed the current state of “climate planning” in European cities, by focusing on a sample of 885 urban areas of the EU-28. For each urban area, we collected and reviewed any planning instrument that explicitly addressed climate mitigation or adaptation measures. Mitigation measures are actions aimed at reducing greenhouse gas emissions (e.g., limiting the use of private cars), while adaptation measures aim at reducing vulnerability to the effects of climate change (e.g., by making infrastructures more secure). We classified the selected plans in terms of their alignment with spatial (local, national and international) and other climate related policies. Then we identified three types of stand-alone climate plans: plans autonomously produced; plans produced to comply with national regulations and plans developed for international climate networks.

Our results show a wide variation among countries, with generally more plans developed by central and northern European cities. Particularly, our analysis reveals that city size, national legislation, and international networks can influence the development of climate plans for cities. For example, about 80% of the cities with more than 500,000 inhabitants have a comprehensive and stand-alone mitigation and/or adaptation plan. Cities in four countries with national climate legislation, i.e. Denmark, France, Slovakia and the United Kingdom, are nearly twice as likely to produce local mitigation plans, and five times more likely to produce local adaptation plans, compared to cities in countries without such legislation. The integration of adaptation and mitigation is country-specific and can mainly be observed in two countries where local climate plans are compulsory, i.e. France and the UK. Finally, local climate plans produced for international climate networks are mostly found in the many countries where stand-alone plans are less common.

The findings of our study are of international importance as they will inform and support decision-making towards climate planning and policy development at national, EU and global level being based on the most comprehensive and up-to-date knowledge of local climate planning available to date.

Davide Geneletti is one of the 30 co-authors of the scientific study “How are cities planning to respond to climate change? Assessment of local climate plans from 885 cities in the EU-28. This study has been awarded the José María Sarriegi Major Catastrophe Research Award in its first edition by Fundación Aon España and the Catastrophe Observatory.
The “José María Sarriegi” prize was created by the Fundación Aon España and the Catastrophe Observatory to recognize the best academic research work on disaster management that was published in the two years prior to the award in a specialized journal. This year's topic is climate change.
The ceremony was delivered at the Symposium of the Catastrophe Observatory, under the honorary presidency of Her Majesty the Queen, on November 7 at the Postgraduate Campus of the University of Navarra, in Madrid.