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ICT Days Summer Camp 2018. Foto di Romano Magrone, archivio Università di Trento

Orientamento

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO ALL’UNIVERSITÀ DI TRENTO

Intervista ad Alberto Montresor

30 ottobre 2018
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a cura del Servizio Orientamento dell’Università di Trento.

Sono 432 e provengono da 32 istituti diversi gli studenti che, nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, nel 2018 sono stati finora accolti presso l’Università di Trento. I progetti hanno coinvolto buona parte delle strutture dell’Ateneo: dai Dipartimenti alle divisioni amministrative, permettendo agli studenti di entrare in contatto sia con il mondo della didattica e della ricerca universitaria, sia con i complessi meccanismi di gestione di questa istituzione. Tra tutte le esperienze offerte, abbiamo chiesto ad Alberto Montresor, professore al Dipartimento di Ingegneria e Scienze dell’Informazione (DISI), di raccontarci di “So, you wanna be a Data Scientist?”, da lui coordinata.

Professore ci racconta come è nata l’idea di questa settimana di alternanza e quali i suoi scopi?
Alberto Montresor“So, you wanna be a Data Scientist?” è stata organizzata dal nostro Dipartimento di Ingegneria e Scienze dell’Informazione (DISI), in collaborazione con Hub Innovazione Trentino (HIT) e la rete STAARR (Scuole del Trentino Alto-Adige in Rete per la Robotica), e anche grazie al Contamination Lab d’Ateneo, che ha ospitato i lavori nella sede di piazza Fiera a Trento. Lo scopo dell’iniziativa, che ha coinvolto circa 50 tra studenti e studentesse di scuole secondarie di secondo grado trentine, è stato quello di far conoscere gli strumenti e le tecniche per l’analisi dei dati, di far sperimentare come creare e analizzare banche dati, come estrarne informazioni utili e come presentare al meglio i risultati ottenuti. Abbiamo voluto dunque far conoscere il lavoro da data scientist, una figura professionale sempre più ricercata dalle aziende, che deve avere competenze trasversali e saper trarre valore di business dall’analisi dei dati.
Con l’aiuto di docenti dell’Ateneo, studenti universitari in veste di tutor ed esperti del settore, i ragazzi hanno lavorato su dataset di aziende e istituzioni del territorio, contenenti informazioni su web e reti sociali. Divisi in piccoli gruppi poi, hanno imparato a mettere a frutto le proprie attitudini e capacità. Hanno lavorato in squadra e hanno curato il proprio lavoro dalla fase progettuale fino alla presentazione al pubblico, quando al termine della settimana ogni gruppo è stato chiamato a presentare il proprio progetto di fronte a genitori e docenti e sottoponendo il proprio lavoro a una giuria (composta, oltre che da me e un’altra collega del DISI, anche da Alessio Guerrieri data scientist di professione che lavora per un’azienda trentina).

L’iniziativa è stata rivolta solo a coloro che vogliono proseguire i loro studi nel campo della data science?
Non necessariamente, anche se una certa curiosità e voglia di mettersi in gioco ci deve essere. È un’opportunità per cimentarsi con il settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e un piccolo assaggio di quello che sarà il lavoro del futuro: un ambiente fatto di figure professionali in grado di coniugare conoscenze e competenze diverse (dall’economia alla sociologia, dalla matematica alla fisica, dalle scienze all’ingegneria) con le tecniche e i paradigmi dell’informatica e del pensiero computazionale.

Riproporrete l’iniziativa anche nell’anno scolastico 2018-2019? 
Certamente sì, siamo già in fase di progettazione. Nella primavera 2019 le scuole (in particolare quelle della provincia) verranno contattate dall’Università così che i docenti potranno a loro volta avvisare gli studenti dell’opportunità. Chi è interessato dovrà fare domanda di partecipazione; verranno selezionati 25 studentesse e 25 studenti e l’attività si svolgerà ai primi di settembre 2019, prima dell’inizio della scuola.

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