Il gruppo di ricerca di Trento: Elisabetta Pulice, Flavio Guella, Elena Ioriatti, Paolo Guarda
Foto: archivio Università di Trento

Ricerca

RIMUOVERE GLI OSTACOLI PER ESERCITARE LA CITTADINANZA EUROPEA

Il progetto BEUCITIZEN dell’UE sui fattori che limitano l’esercizio dei diritti

5 giugno 2014
Versione stampabile
di Elisabetta Pulice
Dottoranda di ricerca in Diritto pubblico comparato dell’Università di Trento.

A partire dall’introduzione del concetto di cittadinanza europea nel Trattato di Maastricht, i diritti ad essa connessi sono stati progressivamente e significativamente rafforzati, tanto a livello giurisprudenziale quanto normativo, al punto da venire posti – come recentemente sottolineato dalla stessa Commissione europea – al cuore delle politiche dell’Unione e del processo di integrazione. 

Ciò nonostante, la consapevolezza di tali diritti da parte dei cittadini degli Stati membri e il loro concreto esercizio rimangono limitati. Tra le azioni individuate dalla Commissione europea per risolvere questo problema, particolare importanza assumono l’individuazione e la rimozione dei fattori che ostacolano l’esercizio della stessa cittadinanza europea.

Il progetto BEUCITIZEN - Barriers Towards EU Citizenship, finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del VII Programma Quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, si colloca nel cuore di questa sfida europea.
Obiettivo scientifico del progetto è quello di identificare e analizzare le barriere che si frappongono all’esercizio della cittadinanza dell’Unione, attraverso un ampio studio multidisciplinare che coinvolge ventisei istituti universitari appartenenti a diciannove diversi paesi, europei ed extraeuropei, coordinati dall’Università di Utrecht (Paesi Bassi). A tal fine, la cittadinanza non viene intesa solo come mera categoria giuridica, ma è studiata tenendo in considerazione le interazioni tra dimensione normativa, economica, sociologica, politica e psicologica, così da garantire risultati scientifici fruibili anche nella dimensione pratica. 
Il progetto, di durata quadriennale, finanziato con 6,5 milioni di euro, è articolato in dodici work packages, ognuno di essi con peculiari obiettivi scientifici e destinato a sfociare, in media, in sette deliverables. Nell’individuazione di specifiche categorie di potenziali barriere, il lavoro di ricerca è diversificato a seconda della tipologia di diritti connessi allo status di cittadino europeo (economici, sociali, politici e civili) e dei loro diversi destinatari. L’approccio multidisciplinare che caratterizza l’intero progetto bEUcitizen emerge sia dal metodo di analisi adottato nello studio delle singole tematiche, sia dalla collaborazione tra università e istituti di ricerca afferenti ad aree disciplinari diverse.

L’Università di Trento è direttamente responsabile del work package n. 5 “Barriers to Economic Rights” ed altresì dell’analisi, trasversale a tutti i dodici work packages, delle barriere linguistiche che impediscono ai cittadini europei di esercitare pienamente i propri diritti. Uno degli ostacoli che maggiormente possono incidere sull’esercizio della cittadinanza europea deriva infatti da un aspetto che è allo stesso tempo il simbolo e la ricchezza culturale dell’Unione: la diversità linguistica.
Barriere di questo genere incidono, ad esempio, sullo scambio delle informazioni necessarie al pieno godimento delle libertà garantite all’interno dell’Unione europea. Inoltre, documenti e testi normativi che disciplinano diritti, doveri e responsabilità possono assumere significati differenti nei diversi contesti linguistici, rendendo più difficile o costoso l’accesso ai diritti stessi.
Obiettivo dell’attività di ricerca, coordinata dalla professoressa Elena Ioriatti, è quindi l’individuazione e la classificazione dei diversi tipi di barriere derivanti da tale diversità linguistica e il loro impatto sull’esercizio della cittadinanza europea. 
A tal fine il gruppo di ricerca trentino si avvale anche dell’esperienza concretamente maturata nell'ambito degli studi e delle diverse iniziative del progetto "Lingua e diritto" della stessa Facoltà di Giurisprudenza. 
Il work package WP5 (Barriers to Economic rights) mira a studiare gli ostacoli all’accesso ai diritti economici e a comprendere come tali diritti possano essere concretamente esercitati negli Stati dell’Unione. Tra le diverse categorie di diritti e barriere analizzate, specifica attenzione verrà dedicata ai diritti di proprietà intellettuale, grazie, in particolare, alla competenza del dottor Paolo Guarda. 
Il gruppo di ricerca di Trento è inoltre coinvolto in altre attività del progetto, in particolare nell’ambito del WP7 (Barriers to Civil rights) e nel WP2 dedicato alla “Conceptual and theoretical synthesis”.