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TRENTO, CITTÀ INTELLIGENTE

Selezionata per partecipare alla “IEEE Smart Cities Initiative”: nuove tecnologie al servizio di qualità della vita e sviluppo sostenibile. Conversazione con Dario Petri

3 settembre 2014
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Marinella Daidone
di Marinella Daidone
Lavora presso la Divisione Comunicazione ed Eventi dell’Università di Trento.

Trento è una delle 10 città selezionate, a livello mondiale, per partecipare alla “IEEE Smart Cities Initiative”, un progetto promosso dall’associazione IEEE Institute of Electrical and Electronics Engineeers, la più importante organizzazione internazionale nell’ambito dell’ingegneria elettrica, elettronica e delle tecnologie dell’informazione.
Per capire di che cosa di tratta ne abbiamo parlato con Dario Petri, chair della IEEE Italy Section e professore ordinario di Misure elettriche ed elettroniche presso il Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Trento.

Professor Petri, che cos’è una smart city?

La smart city (città intelligente) rappresenta il prossimo livello nel processo evolutivo dei territori urbani, focalizzato sulla qualità della vita e sullo sviluppo sostenibile. Non esiste una definizione universalmente accettata del concetto di smart city, ma si può pensare che l’intelligenza di una città si esprima attraverso la sua capacità di affrontare e risolvere i problemi dei cittadini; rappresenta quindi un fattore strategico nella capacità dei territori di attrarre risorse umane, professionali ed economiche, elemento essenziale per garantire il successo nell’attuale competizione globale.
Spesso, quando si parla di smart city, l’enfasi è posta sulle moderne tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Queste tecnologie sono senz’altro fondamentali, ma rappresentano un supporto, un fattore abilitante essenziale, non l’obiettivo primario. Per garantire uno sviluppo economico sostenibile e una gestione razionale ed efficiente delle risorse disponibili occorre infatti porre al centro dell’attenzione la valorizzazione del capitale umano, sociale e intellettuale della città. 
Essere una smart city non significa raggiungere uno status specifico, quanto piuttosto avere intrapreso un percorso continuo e sistemico di innovazione sociale, culturale e tecnologica in cui l’informazione e la conoscenza vengono prodotte, condivise e utilizzate per migliorare il benessere collettivo e la qualità della vita. 

Quali sono gli obiettivi che si vogliono raggiungere col progetto “IEEE Smart Cities Initiative”? 

La “IEEE Smart Cities Initiative” prevede la selezione di 10 città al mondo che sono già ad un livello avanzato nell’implementazione di questo concetto. L’obiettivo è di sostenerle nel loro percorso evolutivo, sia attraverso il supporto di esperti a livello internazionale nelle moderne tecnologie, sia promuovendo la costituzione e la partecipazione attiva ad una rete di eccellenza mondiale. 
Trento è stata scelta, assieme a Wuxi in Cina e a Guadalajara in Messico, tra numerose città che hanno presentato la loro candidatura. Nel prossimo futuro la IEEE intende selezionare altri candidati, fino a costituire una rete di dieci città che mirano a diventare una world best practice nell’implementazione del concetto di smart city. 

L’accoglimento della candidatura di Trento, oltre a essere senza dubbio motivo d’orgoglio, quali opportunità offre alla città e all’Ateneo?

L’iniziativa permette alla città di Trento e all’Ateneo di far parte di un progetto a livello mondiale su un tema di rilevanza strategica da un punto di vista sociale, politico, scientifico ed economico, avvalendosi della visibilità internazionale e del supporto tecnico-scientifico garantito dall’IEEE, oltre ai benefici derivanti dalle sinergie con le altre città coinvolte.

Quali sono i principali attori coinvolti nel progetto e quali gli altri soggetti di riferimento? 

Il progetto è stato presentato dal Comune di Trento, in collaborazione con l’Università, Trento RISE e la Sezione Italia dell’IEEE. Oltre all’intero sistema trentino dell’alta formazione e della ricerca, sarà favorita la partecipazione degli altri attori che possono contribuire al percorso evolutivo della città. 

Concretamente quali sono i primi passi che si stanno facendo?

Oltre a quanto già detto, l’iniziativa prevede un workshop inaugurale che si terrà attorno alla metà di dicembre 2014, lo sviluppo di whitepaper nelle aree tecnologiche in cui si deciderà come orientare il progetto, iniziative formative per studenti di corsi di laurea magistrale e di dottorato di ricerca, la realizzazione di MOOCs (Massive Open Online Courses) e l’organizzazione di conferenze internazionali finalizzate a promuovere la collaborazione con gli esperti della IEEE e a condividere le esperienze con le altre città selezionate.

Questo progetto avrà quindi un impatto a livello di ricerca e formazione? 

Certamente. Le iniziative formative sopra illustrate, indirizzate a studenti e dottorandi, vanno ad aggiungersi a quelle già in corso in Ateneo nell’ambito di queste tematiche. Potranno inoltre essere sostenute altre iniziative di interesse per gli attori coinvolti, come la partecipazione a progetti di ricerca europei o l’aggiornamento professionale di alto livello.