I partecipanti alla corsa organizzata dal professor Puppo. Archivio Università di Trento.

Sport

Correre per migliorare sé stessi

A Giurisprudenza si allenano il fisico e le soft skill

17 giugno 2019
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di Ilaria Bibbiani
Laureanda UniTrento e giovane in servizio civile presso UniTrento Sport.

“Mens sana in corpore sano”

 Giovenale

Ormai è opinione diffusa che lo sport sia fondamentale per il benessere psico-fisico dei cittadini: infatti, i principali obiettivi statali a livello sanitario racchiudono la prevenzione di malattie legate alla poca attività fisica-motoria e il miglioramento della sanità mentale attraverso la pratica sportiva.

Oltre a ciò, si può concretamente attribuire allo sport la capacità di formare cittadini migliori, educati al rispetto delle regole fondamentali della vita sociale. Infatti, esso trasmette valori educativi indispensabili quali tolleranza, spirito di squadra, lealtà e gli viene attribuita la capacità di sviluppare le relazioni sociali, di essere fattore di comprensione internazionale e strumento di pace.

Invece, è meno condivisa l’idea della capacità di apprendere attraverso lo sport le soft skill, le cosiddette competenze trasversali: abilità necessarie sia durante il percorso di studio sia nel lavoro. Queste permettono di acquisire sul campo attitudini fondamentali come il senso di appartenenza, il lavoro di squadra, la capacità di sacrificio, la programmazione di medio-lungo termine, l’attenzione agli altri, l’accettazione della sconfitta e la gestione del successo, l’ambizione, la sfida. Il completamento della formazione universitaria degli studenti e delle studentesse tramite l’acquisizione di esse è tutt’ora un argomento altamente discusso e poco accettato all’interno degli ambiti accademici.

In linea con il progetto strategico Sport di Ateneo, Federico Puppo, professore della Facoltà di Giurisprudenza, ha sempre creduto nella possibilità di acquisire competenze trasversali attraverso l’attività sportiva. Per questo, ha cercato di coniugare questi aspetti con il suo campo di studio e d’insegnamento: la Filosofia del Diritto. “Ho rilevato una certa difficoltà nelle nuove generazioni ad accettare la sconfitta, come ad esempio la bocciatura a un esame, poiché emotivamente poco attrezzate per affrontare le difficoltà: possiamo trovare nello sport gli strumenti necessari per affrontare questo ostacolo, occasione per maturare ulteriori capacità di resilienza”, spiega il professor Puppo.  Per questo motivo, a partire dall’anno accademico 2017/2018 propone ai suoi studenti e studentesse una corsa finale tutti assieme in città.

Anche quest'anno il tema è stato approfondito durante le sue lezioni attraverso video e seminari tenuti da atleti professionisti, cercando in questo modo di stimolare il lato emotivo dei partecipanti. Si è poi concluso il percorso formativo con una prova pratica: una corsa per le strade di Trento. A quest'ultima ha partecipato anche Monica Carlin, avvocatessa e ultramaratoneta, che aveva già in precedenza offerto il suo contributo, raccontando come lo sport la abbia aiutata nell’acquisire la disciplina necessaria per svolgere il suo lavoro.

Durante l’iniziativa è intervenuto anche il professor Paolo Bouquet, delegato del rettore per lo Sport, che ha spiegato  agli studenti e alle studentesse con parole semplici che “sia nel mondo universitario sia in quello del lavoro è necessario dimostrare impegno, costanza ed è fondamentale porsi degli obiettivi seguendo un modello positivo”.

Questo progetto, che si inserisce in modo coerente tra le iniziative del nostro Ateneo volte a valorizzare la diffusione dello sport tra tutti gli studenti e le studentesse, cerca anche di ravvivare lo spirito di comunità tra professori e studenti. L’Ateneo vuole creare una comunità accademica più coesa e per questa ragione organizza eventi che stimolino l’incontro e lo scambio tra professori e studenti: le Facoltiadi, caratterizzate da sfide ludico-sportive e da tanto divertimento, e l’installazione degli Sport Corner, ambienti nei quali è possibile svolgere attività motoria.