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Storie

IL FUTURO DELL’E-BOOK NASCE A TRENTO

Una dottoranda dell'Ateneo vince il concorso Future Ideas 2014 con il progetto Q-book

4 giugno 2014
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di Giovanni Cassani
Studente dell’Università di Trento, sta svolgendo uno stage presso l’Ufficio Stampa di Ateneo.

Si chiama Q-book ed è una nuova applicazione che vuole rendere più coinvolgente, semplice ed efficace imparare usando un e-book. È stata sviluppata all’Università di Trento da Hyeon Kyeong Hwang, dottoranda al Dipartimento di Ingegneria e Scienze dell’Informazione (DISI), e le ha consentito di vincere il primo premio nella sezione Entertainment, media and gaming dell’edizione 2014 del concorso internazionale Future Ideas. Professori, imprenditori e startupper di successo hanno valutato più di 400 progetti provenienti da tutta Europa e divisi in 13 categorie alla ricerca delle innovazioni più interessanti e promettenti. 

Hyeon Kyeong Hwang è originaria della Corea del Sud, ha studiato Computer Information Systems e ha conseguito la laurea magistrale in Informatica all’Università di Trento, dove ora sta frequentando la scuola di dottorato. Allo studio ha affiancato un’esperienza di sei anni nel campo dell’Information Technology, lavorando anche per un colosso come Microsoft. Attualmente si sta dedicando allo sviluppo di applicazioni che migliorino l’apprendimento, per consentire alle persone di raggiungere nuovi traguardi con l’aiuto delle tecnologie informatiche più innovative. Q-book è l’esempio perfetto dei progetti in cui è impegnata la giovane dottoranda: l’applicazione punta a sfruttare al meglio le potenzialità degli e-book, offrendo agli utenti una piattaforma veramente multimediale che renda lo studio e l’apprendimento più facili ed efficaci.

Gli e-book si stanno diffondendo rapidamente: 5 milioni di lettori hanno dichiarato di averne letto uno nell’ultimo anno e più della metà dei libri didattici pubblicati nel 2013 era in formato e-book. “Si sente spesso dire - commenta Hyeon Kyeong - che gli e-book sono una grande opportunità perché consentono di affiancare contenuti multimediali al testo, ma finora questi dipendevano interamente dall’autore. Con Q-book ho voluto offrire la possibilità agli studenti di scegliere i contenuti che preferivano e di metterli a disposizione dei compagni, per personalizzare l’apprendimento e renderlo più facile”.

Q-book si fonda sulla teoria cognitiva secondo cui il cervello umano rappresenta le informazioni combinando parole e immagini: se uniamo immagini e video a ciò che stiamo leggendo sarà molto più facile apprendere nuove cose e ricordare ciò che abbiamo appena imparato. Inoltre, collegare le nuove informazioni a ciò che già sappiamo rende l’apprendimento più forte e solido. Con Q-book non è solo possibile accedere a numerosi contenuti multimediali come video e link a pagine di approfondimento: il sistema propone una lista di contenuti rilevanti rispetto ad un paragrafo e il lettore può scegliere quelli che preferisce e che ritiene più utili. In più, ogni utente può porre domande e ricevere una risposta dagli altri, scrivere note e commenti o condividere quelli scritti da altri lettori: il risultato è una rete di informazioni e contenuti multimediali generati dagli utenti, che allargano il testo e consentono di scambiare idee, condividere e scegliere le proprie strategie. Q-book è anche in grado di isolare le parole chiave di un testo e di riassumerlo automaticamente rendendo più facile memorizzare nuove informazioni.

Un prototipo di questa applicazione è stato integrato nella piattaforma e-Schooling, che vede la collaborazione della Provincia autonoma di Trento, Telecom Italia, Edizioni Centro Studi Erickson, Forteam Studio e Memetic per sviluppare modelli evoluti di didattica digitale. Nel prossimo futuro è inoltre prevista una sperimentazione nella classe di un liceo trentino, per testarla nell’ambiente per cui è stata pensata e sviluppata. Hyeong Kyeong spiega: “Q-book potrà anche aiutare i professori a sviluppare programmi didattici personalizzati in base alle esigenze di ogni studente. Guardando alle preferenze di ogni studente, sarà facile rendersi conto se usa più spesso note testuali o link o se si trova più a suo agio con immagini e video e potergli quindi offrire ciò di cui ha bisogno”.