il fondo VAF alla Buc ©UniTrento ph. Federico Nardelli

Storie

Girovagare tra pagine d'arte

Il fondo librario Feierabend alla Buc: più di un privilegio

6 giugno 2022
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di Denis Viva
professore di Storia dell'arte contemporanea a UniTrento, membro del Kuratorium della VAF-Stiftung

In Scènes de la vie de bohème di Henry Murger c’è un personaggio, Gustave Colline, che si aggira per Parigi con le tasche e le braccia cariche di libri. Fa il filosofo, ma frequenta dei giovani artisti, squattrinati come lui. È bramoso di letture, ma s’attarda volentieri fra gli amici. Quella che si porta dietro, come un pesante capo d’abbigliamento, è la sua personale biblioteca di flâneur. Girovaga, fra pagine, strade e taverne, e non è difficile immaginarselo come un lettore poco sistematico.

Anche per questa ragione, per fortuna, esistono da tempo immemorabile le biblioteche, dei luoghi dov’è possibile scegliere: oltre a bisbigliare e socializzare, è possibile leggere assorti un libro e – il caso che mi interessa – fare ricerche e confronti, compulsare e approfondire. Stando semplicemente seduti, fra migliaia di libri. Una biblioteca, cioè, è soprattutto un’opportunità; non soltanto di sfuggire a uno spassoso destino bohémien.

Fuori dal gioco e dalla metafora, per gli studenti una biblioteca è una risorsa irrinunciabile. Me lo ricordano spesso i colleghi docenti, quando mi raccontano delle difficoltà logistiche delle ricerche di studenti e dottorandi. E lo è ancor di più per chi studia storia dell’arte, visto il costoso pregio dei libri e il relativo peso medio dei cataloghi di mostra. Non si tratta soltanto di impedimenti materiali, ma di condizioni che si riflettono sulla formazione, la vita professionale e, in una parola, la cultura delle persone. Avere accesso a una biblioteca fornita e organizzata è, insomma, più di un privilegio, soprattutto per una università.

Tutto questo per dire che mi sembra un’occasione irripetibile la disponibilità di un fondo come quello della biblioteca Feierabend, coi suoi 16000 volumi, e per riconoscere i meriti per il suo approdo nella nostra Biblioteca Universitaria Centrale. Perché ciò avvenisse è stata necessaria la generosità della Fondazione VAF-Stiftung, in particolare del suo fondatore Volker e del suo presidente Thorsten Feierabend, e la lungimirante disponibilità dell’istituzione che l’ha accolta: del responsabile della BUC, Vittorio Carrara, che ha coordinato in prima persona questo trasferimento, del responsabile della Direzione Servizi digitali e bibliotecari, Nicola Zanella, del responsabile Acquisizioni e contratti della Biblioteca, Giuliano Girardi.

 Volker W. Feierabend in visita al fondo (UniTrento ph. Federico Nardelli)

Quello che è giunto a Trento è un fondo significativo e unico nel campo della storia dell’arte contemporanea italiana. È stato messo insieme dall’acribia di un collezionista, Volker Feierabend, che in cinquant’anni ha raccolto doviziosamente cataloghi e monografie, fondando le sue scelte su un gusto documentato e accorto. Accade così, passeggiando tra gli scaffali in cui sono stati intanto collocati i volumi (in attesa della necessaria catalogazione), di imbattersi nell’originale di testi oggi disponibili solo in ristampa (ad esempio, Pittura scultura futuriste (Dinamismo plastico) di Umberto Boccioni, del 1914), di reperire cataloghi introvabili degli anni venti e trenta del Novecento, di vedere schierati più di un centinaio di libri su Giorgio De Chirico, sui futuristi, su Renato Guttuso, e così via. Senza contare l’aggiornamento costante sulle pubblicazioni più recenti, anche di artisti e artiste giovani ed ancora in attività. Ma la ricchezza di un simile fondo librario è soprattutto nell’insieme, nella possibilità di confrontare le immagini, documentarsi e incrociare i dati. Una possibilità che, in Trentino, si è quantomai accresciuta, considerando anche la Biblioteca e l’Archivio del ‘900 del Mart a Rovereto.