Foto di Michele Castrezzati

Storie

Erasmus+ green: dall'Italia alla Norvegia in treno

L’esperienza di Michele, che da Trento ha raggiunto l’Università di Adger per il suo periodo di mobilità internazionale

21 novembre 2022
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di Daniele Santuliana
Ufficio Stampa e Relazioni esterne

Il tema della sostenibilità è sempre più presente nel dibattito pubblico e nelle nostre vite. Il cambiamento climatico, con le conseguenze devastanti su ampie porzioni del pianeta, impone a ciascuno una riflessione sul proprio stile di vita.
L’Università di Trento da tempo incoraggia l’adozione di comportamenti responsabili da parte di chi studia, fa ricerca o lavora nei suoi spazi. L’attenzione va però anche a chi si muove per studiare, a chi si sposta da un paese all’altro per fare esperienze e per arricchirsi di competenze e conoscenze.

La Divisione Relazioni Internazionali incoraggia, con diverse iniziative, gli studenti in mobilità a fare scelte green anche in questo ambito. Così ha fatto Michele Castrezzati, studente all’ultimo anno della laurea triennale in Sociologia. Michele ha trascorso un semestre di studio in Norvegia, all’Università di Adger. Per raggiungere la destinazione del suo Erasmus+ ha scelto il treno.

Michele, perché hai scelto di muoverti in maniera sostenibile?

«All’inizio non avevo pensato al treno, perché la distanza mi sembrava proibitiva. Poi, due cose mi hanno fatto cambiare idea: avrei potuto portare con me più bagagli, compresa la mia amata chitarra; con il bonus green travel (il contributo concesso dall’Unione Europea nell’ambito delle mobilità Erasmus+ a chi si sposta con mezzi sostenibili, ndr), il viaggio sarebbe costato molto meno dell’aereo. Ho quindi ricontrollato le tratte e ho scoperto che i collegamenti ferroviari c’erano, solo avrei impiegato due giorni per raggiungere la mia destinazione».

Ci racconti il tuo viaggio in treno fino all’Università di Adger?

«Da Trento ho raggiungo Monaco e da lì Amburgo, dove mi sono fermato per la notte. Il mattino dopo sono ripartito per la Danimarca, dove ho preso il traghetto per la Norvegia. Il viaggio complessivo è durato dalla mattina di sabato alla notte fra domenica e lunedì. Tutto è filato liscio, non ho avuto nessun contrattempo. In Danimarca ho anche conosciuto un ragazzo svizzero che poi sarebbe diventato uno dei miei migliori amici in Norvegia. L’ho aiutato a portare i bagagli da un treno all’altro e, chiacchierando, abbiamo scoperto di essere entrambi studenti Erasmus diretti allo stesso ateneo».

Quali altre soluzioni green hai adottato durante la tua permanenza in Norvegia?

«Per quanto riguarda la mobilità, vivendo in un campus potevo andare all’università a piedi. Per i viaggi che ho fatto nel semestre, invece, ho sempre usato il treno, l’autobus o il traghetto. Per quanto riguarda invece le scelte alimentari, rispetto all’Italia in Norvegia è molto più semplice seguire una dieta vegetariana o vegana. In questo senso la mensa dell’Università di Trento potrebbe migliorare un po’».

Al di là dell’Erasmus, che tipo di attenzione dedichi ai temi della sostenibilità?

«Fin dalle scuole superiori mi interesso a questi temi. Seguo anche le attività di alcuni gruppi ambientalisti, come Extinction Rebellion e Fridays For Future. Per il resto, cerco di limitare il consumo di carne preferendo quella di pollo a quella di manzo o suino. A Trento mi muovo sempre a piedi».

Un consiglio per chi vuole viaggiare green?

«Prima di tutto quello di iniziare a considerare il viaggio green un’opzione, indipendentemente dalla distanza. Consiglio poi di usare trainline.com per pianificare un viaggio che attraversa vari confini. I siti delle compagnie nazionali infatti non aiutano a fare questo. Per prenotare i singoli biglietti, a volte conviene però andare sui siti nazionali.
Un’ultima cosa: viaggiare in treno mi ha permesso di prendermi due giorni di tempo all'andata per prepararmi a un semestre così importante e due al ritorno per metabolizzare, caricare le fotografie sul pc, e alleviare la classica depressione post-Erasmus».

Una guida green per studenti e studentesse incoming
L’attenzione dell’Università di Trento non va però solo a chi parte dal Trentino per andare a fare esperienze di studio all’estero. La Divisione Relazioni Internazionali lavora con UniTrento Sostenibile per rendere più green anche l’esperienza di chi raggiunge il nostro ateneo per studiare o fare ricerca qui. Da questa collaborazione è nata la UniTrento Green Guide for International Students (disponibile fra gli allegati di questo articolo). La guida, presentata lo scorso ottobre durante gli Erasmus+ Days, intende sensibilizzare studenti e studentesse incoming sui temi legati alla sostenibilità, con l’obiettivo ultimo di minimizzare il loro impatto sulla città che li ospita.