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IN CALIFORNIA GRAZIE ALLA BORSA DI STUDIO

Il dottorando UniTrento Claudio Castellan presenterà a San Diego le ricerche del laboratorio di Nanoscienze

23 giugno 2017
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di Sonia Caset
Lavora presso la Divisione Comunicazione ed Eventi dell’Università di Trento

Claudio Castellan ha 26 anni, frequenta la scuola di dottorato in Fisica all’Università di Trento presso il laboratorio di Nanoscienze coordinato dal professor Lorenzo Pavesi. A maggio ha ottenuto dalla Società Internazionale di ottica e fotonica SPIE (international society for optics and photonics) il premio “Optics and Photonics Education Scholarship”, per il suo potenziale contributo nel campo dell’ottica, della fotonica e delle discipline collegate.

Claudio, in cosa consiste la borsa di studio che hai ricevuto e quali prospettive ti offre?
La borsa di studio che ho ricevuto mi è stata conferita da SPIE, un'organizzazione internazionale senza scopo di lucro fondata nel 1955 per promuovere la conoscenza nei settori dell'ottica e della fotonica. La società conta quasi 264.000 iscritti provenienti da circa 166 paesi nel mondo. Questo riconoscimento mi consentirà di prendere parte alla conferenza “SPIE Optics+Photonics”, che si terrà ad agosto a San Diego, in California. In quella circostanza avrò l’opportunità di presentare l’attività di ricerca che svolgo nel laboratorio di Nanoscienze dell’Università di Trento. Sarà inoltre un’importante occasione in cui confrontarmi con migliaia di altri studenti e ricercatori provenienti da tutto il mondo che, come me, lavorano nell’ambito dell’ottica e della fotonica.

Qual è stato il tuo percorso formativo all’Università di Trento?
Ho conseguito sia la laurea triennale e che la laurea magistrale in Fisica all’Università di Trento. In seguito ho vinto il bando per una borsa di dottorato, e da novembre 2015 sono studente di dottorato presso il laboratorio di Nanoscienze del Dipartimento di Fisica, diretto dal professor Lorenzo Pavesi.

Ci parli delle ricerche che segui al laboratorio di Nanoscienze?
All’interno del gruppo di Nanoscienze mi occupo di progettare e testare dispositivi ottici micrometrici realizzati in silicio. Lo sviluppo di queste tecnologie permetterà la diffusione di dispositivi ottici integrati a basso costo, sfruttando le proprietà più affascinanti e interessanti della luce. Nel concreto, studio un dispositivo integrato che svolge il ruolo analogo a quello di un prisma e consente quindi di separare la luce nelle sue componenti di colore diverso. L’aspetto interessante è che il dispositivo che stiamo studiando ha dimensioni paragonabili al diametro di un capello.
Mi occupo inoltre di dispositivi ottici non-lineari, tramite i quali è possibile cambiare il colore della luce. In questo modo si riescono a generare delle particelle di luce (i fotoni) con delle proprietà che hanno interessanti applicazioni in diversi ambiti, dalla trasmissione sicura dei dati fino alla realizzazione di sensori.

Gli studi nel campo della fotonica e dell’ottica trovano possibili soluzioni a problematiche concrete. Quali ad esempio?
Gli studi realizzati nell’ambito dell’ottica e della fotonica possono avere molteplici applicazioni. Solo per ricordarne qualcuna che riguarda più da vicino il mio ambito di ricerca, basti pensare all’enorme sviluppo che stanno avendo le comunicazioni in fibra ottica. Se riusciremo a stare al passo con la crescente richiesta di accesso all’informazione, sarà grazie all’ingente investimento che si sta facendo nell’ambito delle comunicazioni ottiche. Pensiamo poi a quanto stia diventando scottante il tema della trasmissione sicura dei dati, anche a seguito dei numerosi attacchi hacker che si sono consumati negli ultimi mesi. Se riusciremo a far fronte a queste pericoli, sarà grazie allo sviluppo di nuove tecniche basate sulla crittografia quantistica, tema di cui ci occupiamo anche all’interno del nostro gruppo di ricerca.