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Storie

DALLA FORMAZIONE IN UNITRENTO AL PROGETTO DI STARTUP

Un generatore che sfrutta il metabolismo batterico per produrre elettricità

24 aprile 2018
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di Sonia Caset
Lavora presso la Divisione Comunicazione ed Eventi dell’Università di Trento.

Gli ideatori del progetto di start up Solution sono Alessandro Turcato e Federico Merz, rispettivamente laureato e studente in Scienze e Tecnologie Biomolecolari, il corso coordinato attualmente dal professor Olivier Jousson presso il Centro di Biologia Integrata (CIBIO) dell’Università di Trento. Recentemente è entrata a far parte del gruppo Giulia Minghetti, neo-laureata in Architettura presso il Politecnico di Milano. A febbraio 2018 si sono aggiudicati il primo premio messo in palio dalla Fondazione Alamo destinato a valide idee imprenditoriali, come alternativa per il settore energetico. Sono inoltre tra i vincitori del bando per start up della Fondazione Bracco sull’economia circolare, grazie al quale sono entrati a far parte dell’incubatore Speed MI Up dell’Università Bocconi, della Camera di Commercio e del Comune di Milano. Ad Alessandro Turcato e Federico Merz abbiamo rivolto qualche domanda.

Federico MerzAlessandro Turcato

Quali sono le motivazioni che hanno fatto della vostra ricerca un progetto vincente nelle competizioni?
La cella a combustibile microbiologica (MFC) è una tecnologia che sul mercato è ancora oggi poco presente e sfruttata. Si tratta di un valido metodo di produzione di energia ecosostenibile e rinnovabile, e la nostra forza sta proprio nell’aver semplificato questa tecnologia e averla resa disponibile a tutti, tramite un sistema e dei dispositivi al momento in fase di brevetto.
Il mercato oggi è sempre più in espansione, grazie alla crescente competitività rispetto alle fonti fossili e alla necessità di diminuire l’impatto sull’ambiente dell’attività umana. Inoltre l’interesse verso le start up giovanili è forte, soprattutto nel territorio milanese, dove abbiamo riscontrato molta attenzione verso la nostra regione, il Trentino, sempre più sensibile al tema della sostenibilità.

La tecnologia che avete messo a punto produce energia elettrica partendo dai rifiuti organici. In che modo questo avviene?
Solution è un sistema che produce energia elettrica grazie a delle celle a combustibile microbiologiche integrate nel prodotto. Una MFC è un generatore elettrochimico inserito in un ambiente dove sono presenti batteri e nutrimento per essi, come ad esempio le acque reflue. Come conseguenza del metabolismo batterico, vengono prodotti degli elettroni che possono essere incanalati in un circuito, a formare così una corrente elettrica sfruttabile. In particolare, il nostro progetto usa lo scarto organico e la terra da giardino per produrre energia.

Chi sono i potenziali fruitori di questo progetto sul mercato?
Il progetto si rivolge ad un pubblico esteso. Attualmente gli unici sistemi di successo che impiegano celle a combustibile microbiologiche sono impianti industriali che producono energia nell’ordine di Kilowatt. Il nostro obiettivo è creare un prodotto che sia disponibile a tutti e che permetta di fare esperienza di autoproduzione domestica di energia, grazie a ua tecnologia che sul mercato ancora è poco conosciuta.

Alessandro, quanto è stata utile per te la formazione ricevuta all’Università di Trento e di cosa ti occupi attualmente? 
La formazione ricevuta dall’Università di Trento è stata decisamente essenziale all’ideazione e al conseguente sviluppo del progetto attuale. L’idea di base, infatti, è nata tra le aule del polo scientifico di Povo. Qui, durante un lavoro di gruppo (corso di Biologia sintetica) in cui io e Federico abbiamo lavorato assieme, l’idea ha preso forma.
Qualche anno dopo ho lavorato su un progetto simile durante la mia tesi triennale. All’Università di Trento ho avuto la possibilità di partecipare alla competizione internazionale di biologia sintetica Igem. In quel progetto ho potuto affinare le mie conoscenze sia teoriche che pratiche riguardanti le Microbial Fuel Cell supportato dalle eccellenti strutture (laboratori e attrezzature) e personale dei laboratori universitari di Povo. 
Ad oggi, a parte supportare il progetto Solution, ho da poco concluso un master in Biotechnology – Process Technology a Wageningen in Olanda. Ho quindi iniziato la mia carriera nel settore Bio-farmaceutico lavorando, sempre nei Paesi Bassi, per “Janssen Biologics B.V.” compagnia del gruppo Jonhson&Johnson.

Federico, tu frequenti il corso in Scienze e Tecnologie Biomolecolari. Trovi stimolanti l’ambiente e lo studio intrapreso al CIBIO?
Lo studio è sicuramente stimolante ed è stato decisivo per la nascita di questo progetto. L’Università ci ha permesso di venire a conoscenza e poi di approfondire la tecnologia delle celle a combustibile microbiologiche. Dal punto di vista umano mi ha dato modo di conoscere persone intraprendenti e capaci. I professori incentivano questo tipo di iniziative e sono sempre ben disposti ad aiutarti e a consigliarti.