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Vita universitaria

Fuori dall’ombra: una panchina rossa per Rovereto

Un evento e un simbolo per riflettere sulla violenza di genere

7 dicembre 2022
Versione stampabile
di Paolo Fisichella
Studente collaboratore Ufficio stampa e relazioni esterne

"La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci" scriveva Isaac Asimov, eppure essa dilaga nella nostra società, e colpisce in particolare e con diverse forme le donne. Il primo dicembre si è svolto a Rovereto l’incontro "Fuori dall’ombra – Panchine rosse". L’Università di Trento, con l’Ufficio Equità e Diversità e il Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive, ha inaugurato una nuova panchina, simbolo e occasione di riflessione sul fenomeno, ancora persistente, della violenza di genere.

Come segnalato dai dati Istat solo nel 2021 si riportano 104 femminicidi, dei quali circa il 59% compiuti da partner o ex partner delle vittime. A questi si aggiungono fenomeni di violenza fisica, ma anche psicologica quali discriminazioni, molestie sessuali e mobbing. “Fuori dall’ombra – ci racconta la professoressa Giovanna A. Massari, coordinatrice scientifica del progetto – ha lo scopo primo di sensibilizzare la nostra comunità, soprattutto la componente più giovane, sulla violenza verso le donne nelle sue diverse forme”.

Il progetto, promosso dall’Università di Trento su proposta dell’Ufficio Equità e Diversità, ha preso avvio nel 2021 con un concorso di idee rivolto a studentesse e studenti per l’ideazione e la progettazione di due panchine rosse al Polo di Mesiano e al Polo Ferrari 1. L’iniziativa si allarga quest’anno a Rovereto, dove è stata inaugurata una panchina rossa nel giardino di Palazzo Piomarta, sede del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive, ben visibile da chi percorre Corso Bettini. Il bando, conclusosi nel settembre del 2021, ha visto la partecipazione di sette gruppi, per un totale di 20 studenti e studentesse provenienti dai corsi di laurea in Ingegneria civile e in Ingegneria edile - Architettura. Una commissione composta da personale docente e tecnico-amministrativo dell’Ateneo ha valutato i singoli progetti, scegliendo quelli da realizzare. La struttura vincente per Rovereto è stata ideata da Emma Battistin, Laura Palazzi, Angelica Pedrotti, Erica Poli e Alessandro Maso e realizzata dal Servizio Sova (per il Sostegno Occupazionale e la Valorizzazione Ambientale, della Pat) con una sponsorizzazione di XLam Dolomiti. Tutti gli altri progetti sono stati raccolti in una mostra itinerante, ora collocata alla Biblioteca Civica Tartarotti di Rovereto, affiancata da un’esposizione di libri a cura della BUR - Biblioteca Universitaria di Rovereto. «Il simbolo della panchina rossa – spiega Massari – deriva dall’estensione della campagna “posto occupato”. Un posto tangibile ma lasciato vuoto per prendere consapevolezza di un problema culturale e sociale che ci riguarda tutti».

L’evento è stato aperto da Jeroen Andre Filip Vaes, direttore del Dipsco, e da Barbara Poggio, prorettrice alle politiche di equità e diversità per l’Università di Trento. Diversi gli interventi durante la giornata tra i quali quello della prorettrice Paola Venuti e di Giulia Robol, vicesindaca e assessora all’Educazione e alla Città universitaria del Comune di Rovereto.

Il progetto mira ad allargarsi nei prossimi anni ad altri dipartimenti dell’Ateneo e conta già per il 2023 le candidature del Dipartimento di Lettere e Filosofia e del Dipartimento di Matematica con il Dipartimento di Fisica. La panchina, quindi, da semplice oggetto di uso comune può diventare, come in questo caso, l’occasione di una riflessione profonda, che ogni persona è chiamata ad affrontare. Ora spetta a tutti noi prenderci cura, negli anni a venire, delle panchine rosse realizzate nelle sedi UniTrento con l’obbiettivo di continuare a sensibilizzare gli studenti e studentesse sulla violenza di genere affiancando a questo una formazione attenta e costante. Una nuova educazione come prima radice per estirpare questo male.

"Fuori dall’ombra – Panchine rosse" si è svolto l'1 dicembre 2022 a Rovereto presso Palazzo Fedrigotti, Palazzo Piomarta, la BUR Biblioteca Universitaria di Rovereto e la Biblioteca Civica G. Tartarotti. L’evento è stato organizzato dall’Ufficio Equità e Diversità e dal Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive in collaborazione con il Centro di Studi Interdisciplinari di Genere e con la partecipazione dell’Opera Universitaria.