Affresco del Fogolino, uffici al piano terra del Rettorato (Palazzo Sardagna)

Vita universitaria

PALAZZI APERTI ALL’UNIVERSITÀ DI TRENTO

Un'occasione per conoscere l'Ateneo con visite guidate tutti i venerdì alle 14.30 fino al 2 giugno

17 maggio 2017
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PALAZZI APERTI ALL’UNIVERSITÀ DI TRENTO
di Paola Fusi
Responsabile della Divisione Comunicazione ed Eventi dell’Università di Trento.

Nell'ambito della 14ma edizione di "Palazzi aperti. I Municipi del Trentino per i Beni culturali", il Comune di Trento, tramite il Servizio Cultura, Turismo e Politiche giovanili in sinergia con l'Università degli Studi di Trento, ha definito un itinerario incentrato su alcune sedi dell'Università situate in centro città per scoprire l’Ateneo con occhi diversi guardandolo sotto il profilo della storia e dell’architettura.
Forse non tutti sanno ad esempio che Palazzo Sardagna, oggi sede del Rettorato ha bellissime sale affrescate da Marcello Fogolino; sale che abitualmente ospitano uffici e sono quindi ambienti di lavoro, ma che in questa particolare iniziativa si aprono al pubblico più ampio per essere apprezzate nella loro piena bellezza.

La visita parte proprio da Palazzo Sardagna. L’edificio che risale al XVI secolo è uno dei capolavori del manierismo e del primo barocco trentino. Il palazzo si sviluppa attorno ad un'ampia corte centrale, la più vasta tra quelle presenti nei palazzi storici cittadini. A piano terra, di grande pregio artistico, le due sale affrescate da Marcello Fogolino (1535-1540). La facciata esterna risale al Seicento. Percorrendo l’androne impreziosito con stemmi araldici si accede al cortile ritmato da un doppio ordine di loggiati e lunghi ballatoi.

Proseguendo lungo via Verdi, si fa tappa alla sede di Sociologia. Il palazzo, progettato dall’architetto Carl Hinträger nel 1888, era stato inizialmente concepito come edificio scolastico. Restaurato nel dopoguerra a causa dei danni ingenti causati dai bombardamenti, nel decennio successivo è diventato sede della Facoltà di Sociologia. Nell’ultimo importante restauro, avvenuto tra il 2006 e il 2009, che ha interessato l'interno della struttura, sono riemerse mura perimetrali d'epoca romana. Alcune di queste possono essere ammirare durante la visita.

La tappa successiva è alla Facoltà di Giurisprudenza. Qui sorgevano un tempo diversi edifici che, per decisione del proprietario dell'intero lotto, Ferdinando Wolf, vennero abbattuti per lasciare spazio al nuovo edificio tutt’ora visibile. L’ala del palazzo che si affaccia su via Rosmini era sede di alcune testate giornalistiche.
Nel 1986 iniziano i lavori di ristrutturazione, curati dall'architetto Mario Cademartori. La costruzione della nuova ala su via Rosmini è invece stata ultimata nell'ottobre 2006 su ideazione dell'architetto Mario Botta, al quale si deve il progetto del MART di Rovereto.

Allontanandosi un po’ dal centro si prosegue nella sede in via Gar che oggi ospita il Dipartimento di Lettere e Filosofia e la Scuola di Studi Internazionali. L’edificio, inaugurato nel 2012, è stato ideato come una struttura aperta al territorio, capace di valorizzare l’intorno privilegiando linguaggi architettonici innovativi ma coerenti con quelli del contesto esistente. Ciò che contraddistingue questa architettura sono gli elementi trasparenti, intervallati da facciate in materiali di finitura opaca in pietra. L’edificio si articola in cinque piani e tre corpi di fabbrica alternati da una sequenza di due corti interne, protette da coperture vetrate, di cui una costituisce una vera e propria piazza interna.

Dopo una piacevole passeggiata, l’ultima tappa di visita è alla nuova Biblioteca Universitaria Centrale (BUC), nel quartiere Le Albere. Inaugurata a fine 2016 e progettata dall’architetto Renzo Piano, la nuova Biblioteca Universitaria è caratterizzata da due grandi sale principali costituite da due cubi collegati da una passerella che attraversa un’ampia lobby. La nuova Biblioteca è un luogo unico, dove i libri rivestono completamente le parteti e dove si esprimono luci e armonie di volumi.